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"Un’arte fatta di pazienza, tecnica e fatica": ecco cos'è stato l'orto per gli alunni di Ceva

MONDOVì

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SERGIO RIZZO - "Cosa serve per fare un orto? Beh, mi direte: innanzitutto la terra!": così hanno spiegato i docenti, le bidelle e gli alunni dell’istituto comprensivo "Momigliano" di Ceva, in provincia di Cuneo. Alle scuole medie abbiamo scoperto che lo spazio e la terra servono, ma non sono gli elementi indispensabili. Se ci sono passione, un buon numero di agricoltori, il desiderio di stare all’aperto e di imparare facendo, allora possono bastare alcuni grossi vasi, qualche vasetto, due sacchi di terra, poche manciate di semi, qualche piantino e il gioco è fatto!

"L’anno scorso, in due grossi vasi, abbiamo anche piantato quattro peschi e quattro meli. Su questi abbiamo osservato, in diverse stagioni, un tecnico al lavoro per l’innesto e la potatura, e ora stiamo vedendo crescere dei bellissimi frutti. Visto, poi, che l’orto va curato ogni giorno, si organizzano i turni per chi lo innaffia e sono davvero tante le persone coinvolte: ragazzi, docenti, bidelle. Cosa si può scoprire coltivando un orticello? Tanto!

Si scopre come seminare, annaffiare, accompagnare a crescere le varie pianticelle. Si osservano, si raccolgono e si gustano piccoli prodotti: dalle fragole, ai pomodori, dai fiori di zucca alle foglie di melissa. - Si impara a riconoscere il prezzemolo dalle fragole e i fagioli dai ceci. Si riconoscono le foglie dei peschi infestate dai pidocchi e si aiuta la pianta a liberarsene. Si scopre che il concime è come le bibite energetiche: da usare in piccolissime quantità solo in caso di reale bisogno, altrimenti i danni superano di gran lunga i benefici. Si scopre che funghi parassiti vivono anche sulle foglie dei pomodori e come possiamo fare per prevenirne lo sviluppo. Si scopre che il lavoro di tanti nonni è un’arte affascinante frutto di pazienza, tecnica e fatica.

Sì, la primavera scorsa, quando ci è stata fatta la proposta, poteva sembrare un’idea bizzarra: coltivare un orto, malgrado lo spazio a nostra disposizione fosse dell’ordine dei centimetri quadrati. Ora che quel piccolo sogno è realtà, abbiamo la conferma che se si lavora insieme sognando, qualcosa di bello si può fare! Grazie a chi ci ha creduto e con piccoli gesti ci lavora!".

Sergio Rizzo

(Nella foto alcune fasi della realizzazione degli orti didattici)

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