Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

Tutte le azioni del Comune di Saluzzo per l’accoglienza dei braccianti della frutta

SALUZZO

Foto
Condividi FB

CUNEO CRONACA - Sostegno alla politica “seria”, ricerca di fondi straordinari e condivisione delle risorse economiche con tutto il territorio. 

Sono questi i tre ambiti a cui continua a lavorare il Comune di Saluzzo per far fronte all’accoglienza dei braccianti stagionali della frutta e agli aspiranti lavoratori senza fissa dimora che da maggio a novembre si ritrovano nel distretto agricolo del Monviso (34 Comuni). 

La raccolta di piccoli frutti, pesche, mele e kiwi ed altre varietà, l’anno scorso ha registrato oltre 12 mila contratti. Di questi, circa il 40 per cento è stato firmato da braccianti di origine africana, regolari e presenti in Italia da anni. 

«Dal punto di vista politico – dice il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni – sosteniamo in modo convinto gli sforzi degli amministratori locali a tutti i livelli, come l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi della Lega che, senza indugio, ha nominato il commissario straordinario e sta seguendo la situazione con aggiornamenti costanti». 

Questo avviene nonostante sul territorio, ad esempio a Saluzzo e Cuneo, alcuni esponenti di forze politiche che sostengono la maggioranza regionale contestino i progetti di accoglienza promossi dalla Regione stessa e fomentino proteste attraverso, dichiarazioni allarmistiche, manifestazioni e raccolte firme. 

Per rispondere alle esigenze abitative stagionali del comparto agricolo, il Comune di Saluzzo partecipa alla rete di accoglienza diffusa, prevista dal protocollo coordinato dalla Prefettura e che comprende altri 7 Comuni (Busca, Costigliole, Cuneo, Lagnasco, Savigliano, Verzuolo, Tarantasca).

Un sistema che, però, non dispone di risorse economiche e di supporto da parte di altri enti ed istituzioni. «Abbiamo ideato e messo in piedi – aggiunge Calderoni – un sistema che ritengo virtuoso per trovare una sistemazione ai braccianti, anche alla luce dei pericoli del contagio da Coronavirus. Una rete, però, che non dispone di adeguate risorse così ci siamo rivolti al Governo nella persona del viceministro dell’Interno Matteo Mauro». 

Allo stesso tempo il Comune di Saluzzo ha anche scelto di “dirottare” altre risorse sulla rete di accoglienza diffusa. «Siamo all’interno, con la stessa Regione – precisa il primo cittadino saluzzese – di un grande progetto nazionale del Ministero dell’Interno per migliorare le condizioni di lavoro e dei lavoratori in agricoltura, finanziato con i fondi “Fami”, cioè quelli per l’asilo, le migrazioni e l’integrazione. Con gli altri partner abbiamo chiesto ed ottenuto di usare queste risorse su tutti gli 8 Comuni del protocollo. Non solo, abbiamo anche messo a disposizione della rete dell’accoglienza i 128 mila euro ottenuti dalle principali fondazioni bancarie del territorio (Compagnia di S. Paolo, Fondazione CrT e CrC), che sono quindi i maggiori finanziatori dell’iniziativa». 

Infine, tra giugno e luglio il Comune di Saluzzo aveva anche promosso un bando integrativo di quello regionale, per finanziare con 25 mila euro il noleggio di strutture per l’accoglienza in azienda dei lavoratori, ma anche l’acquisto e le ristrutturazioni.

VIDEO