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Bra: Anna Messa grande ufficiale della Repubblica per l'impegno nel volontariato

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - E' la braidese Anna Messa, anni 70 appena compiuti, ad essere nominata grande ufficiale della Repubblica, alta onorificenza, dopo il cavalierato del 2002 conferitole per il suo attivismo nel volontariato.

Diplomata alle scuole magistrali, per 40 anni titolare con il marito di Ortofrutta Leone, azienda grossista di frutta e verdura, e dal 1996, in seguito al drammatico incidente riportato in Africa, si è dedicata completamente, in silenzio, a molte attività di volontariato e per un periodo è stata attiva anche in politica, ma intesa solo come servizio alla comunità.

Il suo mantra è: fare per gli altri.

Conosco di vista Anna, ci incontriamo spesso nel tratto di strada San Michele, ambedue a piedi. Ci scambiamo commenti su argomenti di attualità, ma nessun accenno riguardo la nostra vita privata.

Mai, mi ha fatto cenno sulle sue innumerevoli attività di volontariato e tanto meno di varie cariche e riconoscimenti ricevuti, mi ha proposto solo di entrare a fare parte di Donne per la Granda, associazione culturale senza fini di lucro, che propone e realizza iniziative in diversi settori: istruzione e formazione, promozione della cultura e dell'arte, tutela dei diritti civili, in special modo riferita ai diritti delle donne.

Declinai l'invito con gentilezza ma con altrettanta franchezza, dicendo che la proposta non faceva per me.

Anna, per nulla infastidita, rispose sorridendo anche con i suoi occhi color fiordaliso, limpidi e benevoli. “Non c'e fretta, ne riparliamo un'altra volta, però mi farebbe piacere, perchè tu sei una persona semplice e sincera.”

Quell'aggettivo “semplice”, mi colpì, fu uno dei più bei complimenti ricevuti.

Aveva compreso il mio essere nel profondo, senza lasciarsi ingannare dal mio aspetto, diciamo, così colorato.

Qualche giorno fa, appena appreso della sua onorificenza l'ho contattata: “Anna, ma è una notizia straordinaria! Raccontami!”

“Nel 2018 il Comando dei Carabinieri mi aveva richiesto un curriculum sulle mie attività di volontariato. Mi ha sorpreso, il 30 aprile di quest'anno, apprendere la comunicazione dal Prefetto di Cuneo, che annunciava la mia nomina di grande Ufficiale della Repubblica da parte del presidente Mattarella, e che causa Covid, sarà il sindaco di Bra, Gianni Fogliato a consegnarmi la pergamena in Comune.

Nel 2002 avevo già ricevuto la nomina di Cavaliere della Repubblica, quando ricoprivo la carica di presidente della Fidas (federazione italiana associazioni donatori sangue) ed ero reduce da un drammatico incidente avvenuto in Africa, che dette una svolta alla mia esistenza.”

“Fai un passo indietro raccontami come sono andati i fatti.”

“All'epoca facevo parte dell'associazione Donne per la Granda, te ne avevo già parlato, ricordi? Anzi, adesso colgo l'occasione per chiederti di nuovo l'adesione.”

“Ne riparleremo. Piuttosto continua, quando e in che frangente avvenne l'incidente in Africa?”

“Non era la mia prima volta in Africa, mi sono recata spesso con i missionari, quando raccoglievo fondi per la costruzione dell'ospedale in Tanzania. E' stata quell'unica volta con un viaggio organizzato, che a 50 chilometri dal confine con il Ruanda, non lontano dal luogo dove è stato ucciso l'ambasciatore italiano un mese fa, che noi del gruppo abbiamo subito un attentato, quando sei malviventi ci hanno sparato contro colpi di kalashnikov, una signora americana è rimasta uccisa, mentre io e altri tre siamo rimasti feriti gravemente.

Era l'8 settembre del 1996, il giorno della festa della patrona di Bra, la Madonna dei Fiori, le mie condizioni di salute erano gravissime, quando mio marito mi disse: “Rivolgiamoci alla Madonna dei Fiori.”

Da quel momento tutto cambiò, con un complicato intervento, fui tratta in salvo dal professor Bencivenga, primario all'ospedale dell'Aga Khan a Nairobi in Kenya.

Avevo riportato molte ferite tanto che la mia convalescenza durò circa due anni.

Comunque ero stata graziata dalla Madonna dei Fiori.

Fu la frase di un sacerdote incontrato a Lourdes “Se la Madonna ti ha protetto, è segno che aveva altri disegni per te.” a farmi comprendere che uscire viva da un fatto così drammatico, era un chiaro segnale di cambiamento: da quel momento decisi di dedicare la mia vita, completamente al volontariato, in varie forme, sia attraverso associazioni, sia singolarmente.Tra l'altro era un desiderio che sentivo già da bambina. E non ti sto ad elencare quali e quante attività ho svolto.”

“Cosa hai provato quando hai saputo dell'onorificenza?”

“Mi sono sentita gratificata e orgogliosa di averla ricevuta! Un enorme e sentito grazie va a chi si è interessato per farmi avere questo importante riconoscimento, come a tutte le persone che si sono complimentate con me.”

“Perchè, dopo quel terribile attentato sei tornata ancora molte volte in Africa?”

“Proseguo imperterrita le mie attività di volontariato viaggiando molto, perchè non ho paura di nulla. Non lo dico per vantarmi, ma è così, nella vita sono sempre stata coraggiosa, anzi, molto incosciente. Mio papà diceva che ero una cavalla pazza, ma con un grande cuore.”

“Ti è sempre andata bene, comunque neanche quando ti hanno presa a fucilate, ti è passata la voglia di affrontare rischi.”

Anna, ridendo ha concluso: “Appunto!”

Fiorella Avalle Nemolis

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