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“Storia della Massoneria in Italia dal 1717 al 2018”: mercoledì tappa astigiana per il cuneese Aldo Mola

CUNEO

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Massoni astigiani illustri? Bastino i nomi di Vittorio Alfieri e del critico letterario Attilio Momigliano, originario del Cuneese, iniziato nella loggia di Asti quando insegnava nella Città delle Torri.

Alle ore 18 di mercoledì 20 febbraio 2019 proprio nel prestigioso Teatro Alfieri di Asti ha luogo l'incontro,  per la serie “La grande storia a teatro” organizzata dall'Assessorato alla cultura, sulla “Storia della Massoneria in Italia dal 1717 al 2018” del cuneese Aldo A. Mola (ed. Bompiani), giunta alla terza edizione in soli sei mesi. Conduce il saggista Valter Cornero con Gianfranco Imerito. 

Da mezzo secolo autore di  opere sull'età giolittiana, sulla storia della monarchia e di varie biografie, Mola ha scritto molti volumi sulla Massoneria in Italia e all'estero. 

Gli domandiamo: “Il nodo dell'incontro è la libertà di religione?”. “No. In Italia è  questa fuori discussione. E' regolamentata dalle “intese” tra lo Stato e le varie “confessioni” che chiedono il riconoscimento. Ovviamente si tratta di culti compatibili con le leggi vigenti, a cominciare dal codice penale”. 

“Ma c'è un nesso tra massoneria e libertà religiosa?”

“ Si e no. - risponde Mola – In loggia i massoni non discutono di religione né di partiti. La massoneria è un ordine iniziatico. E' “libertà di pensiero”. Affratella persone che dialogano alla ricerca del bene comune: conoscere per il progresso civile e quindi per le libertà. Tra queste vi è anche quella di culto, ma anzitutto vi è la libertà di associazione”. 

“E questa è ostacolata in Italia?”.

“Si – osserva Mola – , perché non esiste una legge che garantisca davvero la libertà di associazione, a cominciare dalla tutela del nome delle singole comunità associative. Perciò in Italia la Massoneria è un “nome comune di cosa”, spesso utilizzato da chi ne abusa per motivi strani, a volte inconfessabili”. “E altrove?”. “Basta andare in Francia – conclude Mola-. Lì da quasi 120 anni una legge precisa i requisiti delle associazioni. E' la garanzia di un diritto umano fondamentale: stare in compagnia senza nuocere a nessuno e senza essere infastiditi da interferenze pubbliche o private. In Italia siamo ancora fermi”. “Massoni ad Asti?”. 

Il confronto all' “Alfieri” si annuncia vivace. 

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