Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

Stagionali a Saluzzo: "L'impegno si vede, ma continuiamo a muoverci sul piano dell'informalità e del volontariato"

SALUZZO

Foto
Condividi FB

Il contributo dei lavoratori stagionali alla frutticultura saluzzese, le problematiche di accoglienza e le prospettive di sviluppo. Sul tema si è tenuto a Saluzzo, in provincia di Cuneo, un incontro pubblico per la presentazione dei dati della stagione 2018-2019 e la presentazione del progetto "La Buona Terra" finanziato con fondi F.A.M.I. (“Fondo asilo migrazione e integrazione 2014-2020”). Di seguito riportiamo l'intervento integrale del sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni.

"Abbiamo voluto raccontare, numeri alla mano, cosa è accaduto e cosa è stato fatto di concreto in un tempo in cui il settore agricolo sta vivendo un momento di trasformazione epocale, su cui si innestano la perdurante chiusura di mercati strategici e la concorrenza, a volte sleale, di paesi, ma anche di territori a noi vicini, che fondano la loro competitività su regole più lasche, carichi fiscali e contributivi minori, quando non del tutto, ahimè, sullo sfruttamento dell'uomo e dell'ambiente.

Gli anni recenti si sono caratterizzati per un flusso di lavoratori stagionali africani senza precedenti, una massa inattesa che ha generato diversi nodi sociali ed economici. A questa emergenza, esplosa senza preavviso circa dieci anni fa, la comunità saluzzese complessivamente intesa (istituzioni poche per la verità - enti, imprese e volontariato), ha risposto incentivando l'accoglienza presso le aziende agricole (ricordo le semplificazioni in materia urbanistica studiate dal nostro ufficio tecnico ed introdotte dalla regione che permettono di utilizzare fabbricati strumentali per l’alloggiamento della manodopera senza necessità di cambio di destinazione d’uso) e creando dal nulla una rete di strutture, progressivamente ampliata, in grado di ospitare coloro che non trovano una sistemazione presso il datore di lavoro.

Il cambiamento vero non è istantaneo, necessita di tempo e perseveranza. Alla retorica urlante, la rete del saluzzese ha preferito la via del lavoro e del silenzio in mezzo ad una marea montante di critiche, nonché di paragoni impropri con altre realtà locali che versano in stati di totale degrado e di illegalità diffusa. Soluzioni alloggiative minime. Assistenza legale. Mediazione culturale. Controlli costanti delle Fffoo onde impedire l’insinuarsi nella comunità dei lavoratori di fenomeni di illegalità ed ispezioni ricorrenti sui luoghi di lavoro. Servizi sanitari. Tentativo di incrociare domanda ed offerta di lavoro. Ed i risultati si vedono. Rispetto al 2018 il PAS ha dato ospitalità a più lavoratori e, aspetto fondamentale, ha registrato un numero significativamente maggiore di contratti. In generale ogni indicatore registra aumenti a doppia cifra, ma è nel numero dei contratti che si evidenzia la crescita maggiore.

Questo mette in evidenza la relazione tra le condizioni dignitose di soggiorno, create su base volontaria da molteplici soggetti istituzionali e non, la creazione di un sistema di supporto ai lavoratori stagionali ed il consolidamento di un contesto di legalità: un aspetto che ci rende soddisfatti e non poco! Non fosse altro perché si tratta di un’esperienza spontanea, nata dal basso, figlia dell’emergenza, autogestita anche dal punto di vista della sostenibilità economica.

I dati illustrati, raccolti dai tanti soggetti che a vario titolo partecipano al nostro tavolo che mi piace definire di “buona volontà”, sono parte di un processo di crescita: sono passi avanti in un percorso molto accidentato, ma che è stato affrontato con coraggio e dedizione. Rimangono senza dubbio zone d'ombra e problemi: saranno affrontati con impegno e rigore, ben sapendo che gli attori del nostro tavolo hanno obiettivi in parte divergenti, ma sappiamo di dover necessariamente collaborare, per evitare derive peggiorative in una situazione già fin troppo complessa. Su tutto prevale il dato che il lavoro svolto fino ad ora può essere portato ad esempio di progresso economico e sociale collettivo.

Nell'Italia di oggi, attraversata dalla retorica della paura che spacca le comunità, i dati che saranno presentati sono un punto d'osservazione privilegiato su un realtà articolata e che tenta di essere diversa, in cui si fondano il lavoro – unico strumento in grado di creare ascensione civile, oggi come sempre – amministrazione responsabile e investimento sociale, pubblico e privato. Il nostro impegno però non può dirsi esaurito: credo che dobbiamo fare ogni sforzo per insediare una cabina di regia pubblico-privata territoriale per riflettere complessivamente sulle criticità del settore e cercare di prevenire le emergenze invece di subirle, per cogliere le opportunità laddove se ne intravedano, per fare sistema nel relazionarci con le istituzioni superiori. Non è più sufficiente stupirsi del fatto che il legislatore non metta mano ad una situazione che è sempre più macroscopica, a cominciare dal fatto che per effetto dei decreti cosiddetti sicurezza l’anno prossimo ci saranno molte meno persone regolarmente contrattualizzabili con un duplice effetto: rischio illegalità crescente e riduzione del bacino della manodopera disponibile.

Oggi finalmente il nostro impegno e la nostra serietà cominciano ad essere apprezzati: penso ai tre progetti Fami approvati sul Saluzzese. Il "Fondo asilo migrazione e integrazione" è stato istituito dall'Unione europea per promuovere una gestione integrata dei flussi migratori finalizzata a rafforzare e sviluppare il sistema europeo comune di asilo, sostenere la migrazione legale verso gli stati membri in funzione del loro fabbisogno economico ed occupazionale e promuovere l’effettiva integrazione dei cittadini di Paesi terzi nelle società ospitanti ed infine contrastare l’immigrazione illegale; penso alla collaborazione con Ilo, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro che è l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere il lavoro dignitoso: un’agenzia di livello addirittura sovranazionale che decide di accendere un faro sul saluzzese ridandoci la dignità che alcuni ci hanno negato e riconoscendo il nostro grande lavoro di rete e l’esistenza di un tessuto sano; penso al progetto “Lavoro stagionale - dignità e legalità” avviato dalla Fondazione “Osservatorio Agromafie”, insieme a Coldiretti e Anci per migliorare la disciplina e gestione del lavoro stagionale per assicurare condizioni di lavoro dignitose e legali, e, al tempo stesso, consentire alle imprese agricole di sostenere la concorrenza internazionale in cui il saluzzese è coinvolto è che verrà illustrato martedì 18 febbraio a Roma alla presenza di Ettore Prandini, Gian Carlo Caselli, Enzo Bianco e dei Ministri Teresa Bellanova, Alfonso Bonafede, Nunzia Catalfo, Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese.

Nessun risultato è però acquisito definitivamente perché continuiamo a muoverci sul piano dell’informalità e del volontariato. Continuiamo quindi, pur nelle legittime differenze, a camminare insieme!".

(Nella foto: il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni)

VIDEO