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SAVIGLIANO/ In un libro la storia di Luca Busso, ex allevatore emigrato in Francia

SAVIGLIANO

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CUNEO CRONACA - Luca Busso, ex allevatore di Caraglio, titolare di un’azienda modello, con vacche frisona che per anni si sono classificate ai primi posti per capacità produttiva (quando ha cessato l’attività la sua stalla era al 5° posto su 16.000 stalle in Italia) sta mettendo in discussione l’allevamento di bestiame a scopi economici. E lo fa attraverso il libro “Al di là dei recinti – una vita in Piemonte con le mie vacche” edito da Fusta editore. Luca, che ora vive in Francia e fa il giardiniere paesaggista, venerdì 25 marzo sarà a Savigliano, in provincia di Cuneo, a presentare il suo libro. L’appuntamento è alle 18, nella Sala di Mutuo soccorso (in piazza Cesare Battisti); a intervistarlo sarà il giornalista del Corriere di Savigliano Doriano Mandrile.

“Sono stato allevatore per 27 anni – spiega dalla Francia -. Non potendomi permettere aiuti in azienda, lavoravo da solo con 100 vacche. Questo ha fatto sì che io trascorressi ore e ore, spesso notti intere con i miei animali. Quei loro occhioni mi sono entrati dentro e alla fine mi hanno parlato. Ma questo non è stato sufficiente perché tutto questo mi interpellasse. A un certo punto andai a lavorare in una grande azienda in Centro Italia; dovevo occuparmi di un allevamento di 1000 vacche avvalendomi della collaborazione di operai agricoli, mungitori. Qui mi resi conto che questo lavoro non mi corrispondeva più. Dopo tre anni lasciai e cambiai vita: andai in Francia e cominciai a fare il giardiniere paesaggista. Ma l’esperienza con gli animali mi era rimasto dentro; ne parlavo spesso con gli amici francesi, in particolare con la mia nuova compagna. Lei mi invitò a scriverne. E così ho fatto”. 

Quella di Luca è la riflessione di un allevatore che, pur avendo avuto successo, ha osservato e ascoltato i suoi animali e si è lasciato interpellare dai loro sguardi e ora si domanda se non possa esserci un’alternativa all’allevamento a scopi economici. “Io personalmente ho già scelto: ho cambiato percorso e con questo libro provo a buttare una pietra, sperando che serva a cambiare il destino degli animali. Il mio non è un libro contro gli allevatori. È un libro scritto da un allevatore che ha svolto il suo mestiere con grande passione, ottenendo molto, moltissimo dai suoi animali. Ma proprio l’amore per le mie vacche mi ha impedito di proseguire questa attività”.

 

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