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SAVIGLIANO/ "I Moti per la libertà nell'Europa di Santorre di Santa Rosa": grande mostra storica

SAVIGLIANO

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CUNEO CRONACA - La mostra dal nome "Che mai sarà per noi il 1821? I Moti per la libertà nell’Europa di Santorre di Santa Rosa", organizzata dal Comune di Savigliano, inaugura domenica 24 ottobre a Palazzo Muratori Cravetta di Savigliano, in provincia di Cuneo, città natale di Santorre di Santa Rosa, e terminerà lunedì 31 gennaio 2022. Gli orari di apertura sono il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 18.30 e in settimana su prenotazione.

La sconfitta dei moti fa emergere la figura di Santorre di Santa Rosa, nobile sabaudo che, costretto all’esilio, diverrà “rivoluzionario di professione”, partecipando con Lord Byron alla guerra per l’indipendenza della Grecia dal dominio ottomano, e morendo nella difesa dell’isola di Sfacteria. È dunque anche grazie alla figura risorgimentale di Santorre di Santa Rosa che nasce il mito romantico dell’eroe rivoluzionario che passerà da Garibaldi a Che Guevara.

La mostra si realizza grazie alla collaborazione con il Museo Nazionale del Risorgimento di Torino che ha messo a disposizione numerose opere custodite nelle sue collezioni: documenti, manifesti, stampe, manoscritti e dipinti. La mostra si sviluppa in sei sale, e comprende due multivisioni. La prima dedicata al racconto degli anni che precedono i Moti fin dal 1814, seguendo come filoconduttore le parole di Santorre di Santa Rosa; l’altra, focalizzata sui 30 giorni dell’insurrezione, ricostruisce gli eventi a partire dalla testimonianza diretta di uno dei “congiurati”, illustrata da una rara raccolta delle mitiche Figurine Lavazza, distribuite negli anni 50 – 60 con le confezioni di caffè e oggi divenute vere e proprie rarità da collezionisti, che consentono di ritrovare il sapore visivo divere e proprie “icone pop” della tradizione iconografica italiana.

Si prosegue con una suggestiva ricostruzione del rientro del Re Vittorio Emanuele I a Torino nel 1814, dopo oltre 15 anni di esilio. Una sala dell’esposizione è interamente dedicata alla figura di Santorre di Santa Rosa, ripercorrendone l’iconografia (dalle stampe d’epoca al quadro di Daniele Fissore) e raccontandone le vicende personali e politiche. Che mai sarà per noi il 1821? Non soltanto racconta la storia mettendola in scena, ma va alla ricerca dei riflessi che i fatti storici hanno avuto sull’immaginario collettivo.

Il progetto storico-scientifico dell’esposizione, a cura del prof. Pierangelo Gentile dell'Università di Torino, prende vita grazie all’articolarsi di una pluralità di linguaggi, che intrecciano la parola scritta con immagini, grafiche, stampe, mappe, virtualità multimediale e percorsi sonori, privilegiando la narrazione rispetto all’esibizione di oggetti e collezioni. L’obiettivo di Punto Rec Studios, che ha curato e realizzato l’allestimento, è infatti quello di mettere al centro del percorso espositivo il coinvolgimento, anche emozionale dei visitatori, portati a rivivere direttamentel’esperienza di un episodio avvincente di storia del Piemonte e dell’Italia.

"L’Amministrazione Comunale di Savigliano che ho l’onore di presiedere, ha deciso di ricordare i moti insurrezionali del 1821 per due motivi: il primo perché Savigliano è la patria di Santorre di Santa Rosa che di questo pronunciamento militare fu uno dei principali protagonisti. L’altro è perché questi avvenimenti, apparentemente poco significativi, per ricordare quanto affermato da Emanuele Pes di Villamarina che precedette Santa Rosa al Ministero della Guerra nel Governo costituzionale, in realtà aprirono le porte al nostro Risorgimento", dice il sindaco, Giulio Ambroggio.

"Nei mesi scorsi sembrava quasi impossibile poterla inaugurare, a causa della Pandemia, ma invece adesso siamo qui. Pronti a raccontare un pezzo di storia del nostro territorio e non solo. E quale luogo migliore se non Palazzo Muratori Cravetta che proprio con Che mai sarà per noi il 1821? I Moti per la libertà nell’Europa si ripresenta alla città dopo gli ultimi lavori di restauro che lo hanno reso ancora più unico e adatto ad essere uno spazio espositivo importante", dice Petra Senesi, assessore alla cultura. 

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