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Quelle tante cicatrici lasciate a Cuneo dopo la posa dei cavi per la fibra ottica

CUNEO

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CUNEO CRONACA - "Strade decenti, tasse basse e quieto vivere: tre punti che, con alcune deviazioni, sono tra le richieste principali per i cittadini cuneesi, da decenni. Se sulle tasse e sul quieto vivere non dipende solo dal Comune, la legge indica, invece, le strade catalogate come comunali come dipendenti dalle singole amministrazioni, non da Anas o dalla Regione, e nell'ambito delle manutenzioni e riparazioni è il comune ad essere competente.

Le strade sono bene di tutti e vanno mantenute nella loro integrità e riparate se vengono danneggiate. Una buona maggioranza dei cuneesi si è accorta che i lavori della fibra ottica hanno portato a scavare nelle strade cittadine un po' come fanno le talpe in campagna, e se è vero che la fibra ottica è un utile sostegno alla diffusione di internet veloce in città, è altrettanto vero che, una volta che tali lavori vengono fatti, la strada va ripristinata in condizioni pari a quella in cui si è trovata.

Perchè davanti al cinema Monviso (nella foto), uno dei luoghi culturali più importanti della città, dopo i lavori la strada ha cicatrici che sarebbero degne di Scarface? Per quale ragione si è scavato in cinque punti diversi della strada e non si è fatto un unico canale dove tutte le compagnie di internet potevano infilarsi? Siamo sicuri che tale toppa sia conforme alle prescrizioni sulla sicurezza stradale dell’articolo 14 del Codice della strada che prescrive agli enti proprietari, in questo caso il Comune, di provvedere al controllo tecnico dell’efficienza e delle relative pertinenze? 

Le strade sono un biglietto da visita anche per chi si reca la città per turismo e vanno quindi preservate e curate nel loro manto stradale, anche per prevenire eventuali incidenti o problematiche relative alla circolazione dei veicoli e delle biciclette, altrimenti chi arriva a Cuneo e vede tali cicatrici potrà pensare che chi amministra la città o non ha a cuore la qualità del manto stradale cittadino o accetta che, in nome della fibra ottica, tutto sia permesso, anche lasciare le strade cittadine in condizioni non degne di una città capoluogo di provincia".

Lorenzo Pallavicini, Cuneo

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