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Quei volontari speciali di Bra che rimettono a nuovo il viale della Madonna dei Fiori

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Sono le 7 di una mattina fresca e ventilata, merito di un temporale notturno.

C'è chi si è alzato presto per una gita al mare o in montagna, chi sta andando a lavorare, mentre sul viale della Madonna dei Fiori, a Bra in provincia di Cuneo, c'è già chi fa jogging, chi cammina a spasso col cane, e chi va in bici sulla corsia ciclabile.

E poi, c'è una sorta di cantiere: un'auto col baule aperto, e adagiate ben disposte per terra su un telo, latte di vernice impregnante e di colore, carta vetrata, secchi, scope, stracci, guanti monouso, bacinelle con una fila di pennelli pronti per riportare il colore dove ormai non c'è più.

Dove c'è quel senso di abbandono, di degardo, che tutti vedono e disapprovano.

Però c'è anche chi, senza tante storie, organizza un team di volontari per fare qualcosa, sono il gruppo di “Coloriamo la città”, di Clean Up di Elsa Viglione, e quello dell'associazione albanese “A cuore aperto.”

Il direttore lavori è la già docente in arte, Marina Isu. Molto conosciuta e apprezzata in città, è un'esperta di colori e da istruzioni tecniche. Con lei è meglio non discutere per avere la garanzia di un lavoro ben eseguito e duraturo.

Da un angolo spunta un rastrello e dietro compare Bruna Sibille, che tutta in nero, fa un bello stacco di colore col giallo di un contenitore per la raccolta.

Facile riempirlo: fogliame, cartacce, mozziconi di sigarette, tanti, troppi!

Intanto continuano ad arrivare i volontari, si salutano, qualche battuta, e poi si distribuiscono il lavoro. Molti volti conosciuti che incontro ogni giorno per le vie, anche consiglieri e assessori del Comune di Bra.

Il Volontariato a Bra è un senso civico molto sentito: ne spuntano sempre da ogni angolo della città, e con gioia apprendo anche che sempre più giovani si arruolano in questo esercito benefico.

Ho contato trentatrè panchine di legno, a partire dalla chiesa della Croce fino al Santuario, tutte amorevolmente carteggiate e verniciate con l'impregnante.

Vanitose nel loro nuovo look, invitano a sedersi per una pausa, per una chiacchiera con amici, o per sgranocchaire una merendina.

Avendo poi cura di buttare le cartacce nell'apposito cestino.

Non bisogna fare molti passi per trovarne, sono poco distanti l'uno dall'altro, e anche loro sono stati ridipinti.

Che piacere vedere il muro dell'anfiteatro di nuovo candido senze brutte scritte inutili.

E' un luogo di richiamo dove si svolgono molte attività, sport, svago, e giochi per bimbi.

E' ormai una consuetudine a Bra occuparsi della città, e il virus si sta diffondendo con gruppi indipendenti.

Comunque, noi cittadini, raccogliere una cartaccia, o una bottiglia, o un bicchiere, si può fare. Non c'è da vergognarsi, forse dovrebbero farlo coloro che sporcano.

Fiorella Avalle Nemolis

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