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Promesse a parte, a molti Capi del mondo intero interessa poco la conservazione del Pianeta

CUNEO

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PIERCARLO BARALE - Uno stato guidato da un governatore saggio, determinato, onesto, soprattutto se si tratta di democrazia presidenziale, ha le carte in regola per assicurare ai cittadini non solo la prosperità, ma talvolta anche la felicità. Pochissime volte, nella storia, si sono verificate, se non per casi singoli e periodi limitati, tali situazioni. Con Alessandro Magno, Cesare e Napoleone, l'umanità ha assistito a incredibili campagne di guerra e conquista. Con il primo si sono verificate eccezionali azioni militari, con la conquista del mondo allora conosciuto, fino all'India e Cina, partendo dalla Macedonia - un pò più estesa della Lombardia. A 33 anni aveva già conquistato tutto ciò che si era proposto. Alla sua età Cesare doveva ancora far gavetta a Roma, per lanciarsi, sulla quarantina, nella costruzione di quello che sarà l'impero romano.

Napoleone non si è limitato alle conquiste, ma ha dotato i territori e le nazioni conquistate di efficienti ordinamenti stabili: dal giudiziario all'economico, dalle costruzioni pubbliche al catasto dei terreni. Finalizzato quest'ultimo alla percezione dei tributi. Fine essenziale di questi ultimi l'approvvigionamento dell'esercito e della flotta. Fino ad Aristotele tutto - o quasi - è andato bene, comprese le rapine dei musei degli stati conquistati ed un nuovo calendario. Ancor ora da noi ed in molti stati europei sono utilizzati i suoi codici, debitamente aggiornati. Così per il catasto, che ha retto, inalterato fino agli inizi del '900. Molti monumenti ed opere di pubblica utilità - il ponte acquedotto di Busca - sono stati edificati negli anni di amministrazione napoleonica.

Ci sono stati poi i condottieri assassini, come Hitler, Mussolini, Stalin, Mao, Pinochet, Pol-Pot ed altri numerosi, imitatori di questi terribili "leader". Hanno provocato guerre, distruzioni, genocidi, segnando per sempre - in negativo - gli stati che li avevano generati ed avevano sostenuto - o impedito di realizzare - i loro disegni criminali. Greta ci ha ricordato che siamo nella condizione dei passeggeri del Titanic, che danzavano e pasteggiavano a caviale e champagne, certi della garantita inaffondabilità della nave.

Gli Usa, un tempo nostri principali alleati, con il presidente Trump hanno toccato il più profondo limite dell'incapacità, onestà, competenza. Questo avventuriero della politica e della finanza ha conquistato la presidenza con l'aiuto di Putin, secretando i rapporti intrattenuti ed in corso. Ha interrotto le alleanze tradizionali, ha perso credibilità in Africa, nell'Asia orientale, lasciando ampio spazio alla Russia che ha occupato la Crimea ed aggredito l'Ucraina. La Cina, ora avvicinatasi a Putin sotto il profilo economico ed anche militare, ha trovato alleanze in Europa ed Africa. Nel delicato quadrante di Siria, Iran ed Afghanistan, Trump si è dimostrato ondivago, inaffidabile. Promette incontri e negoziati, come ha fatto anche con il Nord Corea, la Cina ed i Talebani, poi cambia idea. Preme con sanzioni, poi si inventa dazi, incide sulle economie di mezzo mondo, senza curarsi dei propri alleati. Ora minaccia anche la nostra già traballante economia con dazi su parmigiano, vini, olio d'oliva e pretendendo maggiori contributi da parte nostra, alla Nato. Speriamo che il popolo americano se lo tolga dai piedi con urgenza. Ne ha combinate di tutti i colori. Vada a casa.

Il pianeta che ci ospita è vicino al punto di non ritorno, per l'utilizzo incosciente da parte degli ospiti. Gli scienziati - a lungo contrastati dalle lobby delle energie fossili, del cemento, della gestione dei rifiuti - quasi sempre bruciati anzichè smaltiti ecologicamente. Ai politici del mondo intero non interessa la conservazione del pianeta. Le spese a tal fine non creano consenso immediato. Così come avviene per gli invasi, che assicurano le riserve idriche per alimentare uomini ed animali, per l'agricoltura, lo spegnimento degli incendi. Lasciamo che le acque dei fiumi e torrenti se ne vadano al mare senza trattenerne parte. Così compiaciamo i produttori di acque gassate in bottiglie di plastica di cui non pensiamo al riciclo. I profeti del disastro ecologico in atto come causa prossima della invivibilità del pianeta non sono mai stati ascoltati. In alcuni stati hanno recentemente acquisito consenso, in crescente sviluppo soprattutto in Germania e nel nord Europa. I governanti - di ogni colore - hanno badato principalmente alla loro rielezione, al partito di appartenenza, alle richieste di parenti e sostenitori e spesso al loro patrimonio. 

Piercarlo Barale

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