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Perché nel Parco delle Alpi Marittime si "catturano" gli stambecchi

MONTAGNA

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"Nell'800 lo stambecco delle Alpi ha rischiato l'estinzione a causa del bracconaggio: solo un centinaio di esemplari è sopravvissuto nel territorio del Gran Paradiso. Da quell’esiguo gruppetto, grazie principalmente a operazioni di reintroduzione, la popolazione è ora presente su tutto l’arco Alpino, anche se con distribuzione disomogenea. Le ripercussioni dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi alpini potrebbero mettere nuovamente a rischio la specie, che vede già ad oggi la riduzione del numero degli effettivi in alcuni settori delle Alpi.

Nelle Alpi Occidentali, il progetto Alcotra Lemed-Ibex si prefigge di studiare alcuni aspetti rilevanti, tra cui il livello di variabilità genetica delle differenti popolazioni e i corridoi ecologici (aree particolarmente importanti da tutelare in quanto consentono tra l’altro il flusso genetico tra popolazioni). A livello sanitario, obiettivo del progetto è di indagare la presenza di patologie trasmissibili alla fauna selvatica e domestica tramite indagini sierologiche, batterio-virologiche, anatomo-patologiche sui campioni biologici e analizzare la presenza di parassiti, in particolare le zecche, potenziali vettori di patogeni.

Per questo il Parco delle Alpi Marittime e gli altri partner italiani e francesi del progetto Alcotra Lemed-Ibex, nel 2018, hanno avviato operazioni di cattura per effettuare i prelievi biologici e per marcare gli stambecchi in modo da monitorarne gli spostamenti e i comportamenti. Un grande lavoro per tutelare l’animale simbolo delle Alpi".

(Tratto dal Parco Naturale Alpi Marittime)

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