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Per un milione di ragazzi potrebbe avvicinarsi la cittadinanza grazie allo "ius culturae"

CUNEO

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PIERCARLO BARALE - La neo ministro della famiglia, Elena Bonetti, docente universitaria di matematica a Milano, torinese, renziana, marito impegnato nella Caritas, ha le idee molto chiare circa la cittadinanza agli studenti minorenni figli di immigrati. Intende proporre lo ius culturae come modalità per consentire a chi abbia completato un ciclo di studi - scuola primaria o secondaria - di ottenere la cittadinanza. Al momento non è nel programma di governo. Le sue dichiarazioni nell'intervista rilasciata al quotidiano torinese pubblicata sabato 21 settembre non consentono equivoci. Ritengo opportuno riportarne parte: "....I bambini nati e cresciuti qui e che chiudano un ciclo scolastico come le elementari o le medie, devono avere la cittadinanza. La loro identità è italiana. Lo Stato investe su di loro con un percorso educativo e poi li ostacola. Che senso ha?...".

Il presidente della Commissione Affari costituzionali, Giuseppe Brescia - M5S - intervistato dal quotidiano torinese, in merito alla possibile introduzione dello ius culturae, con particolare riferimento a quanto espresso il giorno precedente dalla neo ministro Bonetti, si è dichiarato sulla stessa linea. Di fronte alle perplessità a suo tempo espresso dal M5S durante il periodo di governo giallo-verde, è apparso favorevole all'iniziativa, mentre lo ius soli gli è parso non equilibrato con l'attuale situazione politica. Ove l'iniziativa venisse attivata, per accertare l'adesione del suo movimento, ha proposto la consultazione sulla piattaforma Rousseau, come è stato fatto finora per decisioni importanti. Mi ha colpito favorevolmente questa affermazione, in risposta al giornalista che gli ha ricordato come il tema non porti consensi. "Io credo che il consenso sia importante e che serva per arrivare a governare il Paese. Una volta che però si è al governo bisogna fare ciò che è giusto per la platea di riferimento, anche se a volte si pensa possa essere impopolare. In questo caso i beneficiari sarebbero un milione di bambini che in Italia ci vivono. Bisogna essere coraggiosi e agire".

Noto con enorme piacere, conoscendo di persona parecchi dei beneficiari, l'auspicata iniziativa. Taluni si sono trovati in difficoltà per partecipare a manifestazioni sportive o iniziative scolastiche o culturali all'estero. La sintonia tra i due esponenti politici del governo giallorosso fa ben sperare.

Almeno è finita - per propria volontà "suicida" - l'esperienza governativa di marca salviniana. Il suicidio politico al suo governo, caduto per sua "sciocca" iniziativa personale, rappresenta un "unicum" nella storia parlamentare italiana e non solo. Mentre faceva la guerra alle onlus - persa - con i barchini sono arrivati, soprattutto dalla Tunisia, numerosi quanto non monitorati, i migranti. Sparivano appena a terra, dai porti definiti chiusi o dalle coste.

Certo l'atteggiamento contro i nuovi arrivati ha modificato in peggio la pancia del paese. Già di per sè carente sotto il profilo del senso di comunità, fratellanza, accoglienza, è giunto al confine del razzismo. A Pontida il giornalista Gad Lerner è stato offeso così: "Tu sei ebreo, non sei italiano" gli ha urlato qualcuno dei partecipanti.

Si prenda finalmente atto che Salvini ha vinto le elezioni europee - la pancia lo ha seguito in blocco - ma è stato incapace di sfruttarne il successo, superato in scaltrezza dal suo amico Orban.

Piercarlo Barale

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