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"Passata l'estate, l'autunno declina nell'inverno, ma di cantieri sull'Asti-Cuneo nemmeno l'ombra"

CUNEO

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SERGIO CHIAMPARINO - L’autunno declina nell’inverno e di cantieri nemmeno l’ombra. Durante l’inaugurazione della fiera della meccanizzazione agricola a Savigliano (Cuneo) venni a sapere da due deputati della Lega che era prevista una visita dell’allora (e attuale!) premier Giuseppe Conte insieme all’allora ministro Toninelli per avanzare una proposta che avrebbe finalmente sbloccato il progetto per il completamento dell’Asti Cuneo.

Nei giorni successivi, ebbi occasione di incontrare a Palazzo Chigi entrambi partecipando ad una riunione sullo sblocca-cantieri (uno dei tanti titoli di provvedimenti che un po’ con tutti i governi spesso hanno sortito effetti opposti!); mi venne spontaneo dire che il presidente della Regione aveva saputo informalmente prima e dai giornali poi della loro prossima visita a Cherasco. Fui invitato immediatamente e così partecipai anch’io alla "grande sceneggiata" di inizio primavera sul moncone di Cherasco e successivamente all’incontro istituzionale in prefettura.

In entrambi i casi sostenni che la proposta avanzata dall’allora governo giallo-verde aveva due difetti di fondo: uno, era un "cross financing" (come si dice) troppo dalla parte del concessionario (che difatti ne fu subito gran sostenitore!) in quanto elevava così tanto il prezzo di subentro per la A4 Torino Milano che al momento della scadenza della concessione (2026) alla gara nessuno si sarebbe presentato a quelle condizioni salvo chi c’era già. Poi era palesemente a rischio infrazione delle regole comunitarie sulla concorrenza e comunque necessitava di un percorso presso la Commissione Europea per ottenere il via libera; percorso che nella proposta formalizzata qualche mese prima dal precedente ministro Graziano Delrio era durato se ben ricordo più o meno un anno e mezzo prima di essere validata.

Mi fu autorevolmente risposto che le mie preoccupazioni erano infondate e che in estate i cantieri si sarebbero aperti: foto di rito, titoli roboanti i corifei del governo a spiegare che con gli italici "mister Wolf" tutto si risolveva, anche ciò che aspettava da trent’anni! Bene, cioè male! L’estate è finita da un pezzo, l’autunno declina nell’inverno, di ruspe se non ho visto male nemmeno l’ombra, i drammatici eventi alluvionali dei giorni passati accrescono l’isolamento infrastrutturale della provincia. A chi conosce la strada che da Alba attraverso Barolo sfiorando Monforte arriva a Monchiero, una delle più suggestive del territorio, in alcune ore di ogni giorno feriale appare come una colonna pressoché continua di Tir e veicoli vari.

Nel frattempo è cambiato il governo almeno in una componente: al ministero competente vi è Paola Demicheli, che conosco, capace e pragmatica; mi permetto sommessamente un suggerimento: riprenda dal cassetto la proposta avanzata da Delrio e la porti in Consiglio dei Ministri; credo che la nuova maggioranza regionale a cominciare dal presidente Cirio possa essere d’accordo così come le istituzioni provinciali e locali, i rappresentanti economici e professionali del territorio che più volte si sono pronunciati in tal senso; tra l’altro con quella proposta si razionalizza anche buona parte del resto del sistema autostradale piemontese costruendo per il 2030 (che per queste cose è dopodomani) le condizioni per una gara su un numero di km sufficiente a vedere una competizione vera in termini di tariffe ed investimenti.

Se il governo marcerà senza esitazione in quella direzione potremmo forse vedere per la primavera qualche primo attrezzo da cantiere all’opera e cominciare ad intravvedere la luce in fondo al tunnel (e non saranno i fari del treno che ci viene contro!) della grande "incompiuta" piemontese.

Sergio Chiamparino

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