Addio mascherina che hai coperto le mie rughe, chissà quante me ne vedranno in più!

Addio mascherina che mi hai tolto la voglia di truccarmi, perché "tanto non si vede".

E' da quasi due anni che, tra chiusure e mascherine, non ci vediamo più in faccia.

Ma chi? Tutti quanti! Non c'è bisogno di conoscerci per nome, cognome, età, professione, indirizzo.

Quante persone, e parlo di Bra, una cittadina di 30mila abitanti, abbiamo visto per anni camminare in quella data ora, in quella data via, al supermercato, dal farmacista, dal panettiere, ovunque.

Quante ne abbiamo viste in un bar, sempre le stesse, mai presentate, perché qui funziona così, non si parla con gli sconosciuti. 

Ma noi sappiamo chi sono quegli sconosciuti, abbiamo percepito loro frasi dette ad alta voce, per l'intensità dell'argomento, conosciamo le abitudini, facciamo dei collegamenti di parentela, come la nipotina che butta le braccia al collo di una signora già matura: “Nonnina, mi compri il gelato?”.

E penso a quanto è strano il mondo, quante volte al supermercato, in fila alla cassa, ho sorriso ad una persona, perché comunicare è anche questo. La reazione di diffidenza, "Ma questa chi è? La conosco? Cosa vorrà da me?", gliela leggo negli occhi. Ed io continuo a sorridere, e faccio una battuta che riguarda la mia persona: "Le piace il mio cappello?", e di nuovo leggo negli occhi "Ma questa è un po' matta!". Poi si rilassa e mi risponde: "Sì, molto. Mi piacerebbe tanto portarlo, ma sa, qui siamo in piccolo centro, cosa direbbe la gente?”. Ed io rispondo: “Ma la gente siamo noi! Perché privarci di un piacere?”. Dipende dalle persone che incontro, alcune mi rispondono che mi conoscono e io posso, perché ho il coraggio di andare al supermercato con il cappello a tesa larga, quello che loro indossano, forse, ad un matrimonio. 

E adesso, per quasi due anni non ci siamo più visti in faccia, senza riconoscerci, tutti sconosciuti, tutti impauriti, tutti con la nostra mascherina. Ebbene, adesso, sempre con cautela, togliamoci questa benedetta mascherina, ma approfittiamo anche per toglierci quella sulla pelle, quella che non rivela la nostra vera natura.

Non vergognamoci, non perdiamo un' opportunità che quello stramaledetto virus ci ha dato: mostrarci come veramente siamo. Dopotutto siamo tutti esseri umani.

Fiorella Avalle Nemolis