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Non solo Saluzzo-Savigliano: la lunga battaglia per le tratte ferroviarie sospese in Granda

SALUZZO

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CUNEO CRONACA - «E’ un bene che la Regione abbia aperto il dossier sulle linee ferroviarie sospese». Lo dichiara il sindaco di Saluzzo (Cuneo) Mauro Calderoni che da anni lavora sul territorio e con altri primi cittadini, istituzioni e aziende per la riapertura della tratta verso Savigliano. La linea era stata chiusa nel 2012 dall’allora giunta regionale Cota ed era stata riaperta nel 2019 dall’esecutivo Chiamparino. Con l’inizio del lockdown, a marzo 2020, i treni erano nuovamente stati sospesi e lo sono tutt’ora.

Nei giorni scorsi a Torino si è riunita la Commissione trasporti che ha iniziato ad analizzare costi e benefici per l’eventuale ripartenza dei convogli passeggeri sulle tratte sospese. Oltre alla Saluzzo-Savigliano sono altre 12 (in provincia di Cuneo anche la Cuneo-Mondovì, la Ceva-Ormea, la Bra-Cavallermaggiore e i collegamenti tra Alba e Castagnole). «Auspico che il consigliere regionale di zona, Paolo Demarchi, promuova con determinazione le istanze del Saluzzese: il territorio lo esige e siamo tutti con lui» dice Calderoni.

Dalla primavera del 2020, momento in cui il servizio verso Savigliano è tornato sui bus, il Comune di Saluzzo ha chiesto più volte la riapertura con ordini del giorno, mozioni e con azioni dirette verso la Regione. L’Amministrazione civica ha anche promosso progetti innovativi, studiati con i Comuni di Savigliano e Lagnasco, Politecnico, Università e aziende del settore come la Alstom di Savigliano, per trasformare la tratta in una sorta di metropolitana leggera con mezzi ad idrogeno. Nei giorni scorsi è stata anche attivata da parte di alcuni cittadini una raccolta firme sulla piattaforma “Change.org” per chiedere il ritorno dei treni da e per Savigliano, mentre in precedenza associazioni cittadine avevano promosso la raccolta firme con gazebo al mercato.

«Le infrastrutture e i collegamenti sono fondamentali – dice il sindaco Calderoni – per la crescita del Saluzzese e di tutta la provincia. L’economia della Granda, come è noto a tutti, tira grazie alle capacità e allo spirito di sacrificio dei singoli. Ora, di fronte a sfide globali, serve un cambio di passo. Ho letto del dossier di Confindustria con il presidente Mauro Gola sulle opere fondamentali per il rilancio del Cuneese: secondo me per il territorio di Saluzzo le infrastrutture strategiche sono le tangenziali di Savigliano e Cavour. Questo per quanto riguarda le strade».

«Bisogna però avere grande attenzione – aggiunge – anche per il trasporto collettivo e per questo io chiedo da sempre di puntare sulle ferrovie e di riaprire le nostre tratte, come avviene in moltissime parti d’Europa, utilizzando i fondi del PNRR. Il ritorno del treno permetterebbe di liberare da decine di bus e migliaia di auto la ex statale per Savigliano e di ridurre l’inquinamento. Inoltre, ci consentirebbe di collegarci direttamente a Torino in quanto ad oggi siamo l’unica delle “Sette sorelle” da cui non si può raggiungere il capoluogo in treno».

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