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MONDOVI'/ L'antologica "Nervi Tesi" dell'artista Marco Cuttica all'Antico Palazzo di Città

MONDOVì

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CUNEO CRONACA - Sarà presentata sabato 18 marzo alle 17.30, a Mondovì Piazza, presso l’Antico Palazzo di Città (entrata in via Giolitti al civico 1), l’antologica “Nervi Tesi” dell’artista Marco Cuttica, promossa dalla Onlus “Col. Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo” in collaborazione con il Comune di Mondovì.

Il vernissage, allestito nelle tre sale del piano nobile, presenta una significativa selezione di oltre 30 opere dell’artista, dipinti che ripercorrono l’evoluzione del paesaggio, dei valori atmosferici, dei luoghi e punti di vista. Una sensibilità mirata alla ricerca di effetti di luce, spinta da atmosfere poetiche dalle nervature tese e dalle sferzate potenti di colore.

L’artista persegue un intimo e personale rapporto con le sue amate Langhe, fino alle più visionarie tendenze simboliste e alla sperimentazione del colore diviso, in un’ottica di ricerca dell’eccellenza e della trattazione del tema “metamorphico”. 

Marco Cuttica intraprende l’attività artistica nel 1996, a seguito di un incidente stradale che amplifica in lui la già sviluppata sensibilità creativa. Il suo linguaggio appare da subito molto energico e turbolento. Predomina la forza apocalittica e la violenza cupa delle forme intrise di colori dissonanti che concretano figurazioni inedite. Conia e si rende naturale interprete del “metamorphismo”, espressione artistica capace di navigare attraverso un processo di trasformazione sofferto ed autentico. La trama nervosa, la potenza del colore vibra sotto la tela consentendo la formazione di nuove strutture interpretative.

La percezione, nitida all’apparenza, sfugge fluttuando tra i capricci della luce e, sotto l’effetto di sapienti pressioni e rilasci di pigmenti in superficie, cristallizza l’attimo per poi creare “l’effetto metamorphico”, tipico della sua produzione. Il soggetto ben impresso richiama più volte l’attenzione, l’occhio si posa sulla forza vitale senza riuscire a catturare nell’immediato l’abbondanza dei particolari. La danza tentatrice affascina, avviluppa lo sguardo avido, pronto a cogliere nuove prospettive. Il gioco del colore cambia sotto l’incedere dello sguardo attento. Sollecita, stuzzica e provoca il pensiero senza per questo mai trascendere. La “metamorphosis” accoglie in sé passaggi mutevoli, ha bisogno dei giusti tempi per rimirare i cambiamenti, per essere decriptata. Come da un bruco nasce una farfalla, così l’artista riesce ad espandere il suo ciclo perpetuo, figlio di quella stessa luce che permette alla sua Arte di essere percepita come viva.

La sua espressività e sensibilità sintetizza l’eredità dei grandi Maestri, si nutre della loro sapienza, si lascia cullare dalle visioni e ne scruta l’animo, si perde nei meandri del pensiero illuminato lasciandosi pervadere fino al midollo. Poi, avvia la ricerca di un suo metro personale ascoltando la voce dell’IO più profondo. Successivamente l’opera acquista una maggiore serenità intrisa di una drammaticità soffocata, in cui predomina la forza apocalittica e la violenza cupa delle forme intrise di colori dissonanti che concretano figurazioni inedite. 

Soggetti: costruzioni, astrazioni, figura umana, nature morte. Tecniche: tempera, tecniche miste, smalti sintetici, tempera materica e vernice douglas su supporti vari (masonite, faesite, tavola, tela, cartoni telati, carta, vetro, vetro sintetico. 

Il Cromatismo per rapire i sensi, il “Metamorphismo” a suggello della libertà espressiva

L’attenta cura e la scelta dell’effetto cromatico è una costante che caratterizza il mondo pittorico “cuttichiano”. L’universo parallelo dell’anima gentile non appare rarefatto ma imbibito di espressioni ed accostamenti dai colori decisi e volutamente “sferzanti”, nitidi e consapevoli della loro forza. Il gioco di luci e le stratificazioni più o meno marcate della tempera o altro materiale utilizzato compiono il resto del miracolo: la sensualità velata e innervata emerge dalla tela. E qui, entra in gioco il “metamorphismo”, che a passi di danza ordinati suggerisce sempre nuove visioni.

Un suo dipinto vive di cambiamenti in divenire, di elasticità mentale, di sogno interpretativo in quel costante cambiamento custodito nei meandri più reconditi e spersi dell’Io fatto di stagioni, di insoddisfazioni, sofferenze scomposte ma anche grande applicazione, sacrificio meticolosità analitica da quell’incedere mistico capace di sfidare l’Oltre. Misticismo e trasgressione, l’ordine si annida nel caos interiore, la poesia lo ammalia e nel lento godere trova forza l’espressione interpretativa. 

Si ringrazia l’ospitalità ed il supporto e il Comune di Mondovì nella persona del Sindaco Luca Robaldo e dell’Amministrazione Comunale, nel particolare l’assessore alla Cultura, Beni culturali e Biblioteca, Turismo, Politiche sociali, Affari legali, Francesca Botto per l’interessamento.

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