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Meno giochi e più vinci! Allievi del Bodoni di Saluzzo scoprono tutto il male dell'azzardo

SALUZZO

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Riceviamo e pubblichiamo: "Salve, siamo Manuela ed Elisa e frequentiamo il secondo anno del Liceo Scientifico ad ordinamento "G.B.Bodoni" di Saluzzo.

Nell’ambito dei Progetti “Promozione della Salute”, parecchie classi hanno assistito allo spettacolo "Gran Casinò", messo in scena dalla compagnia "Itineraria" di Cologno Monzese, impegnata nel teatro sociale.

Alcuni minuti di un film di Eduardo De Filippo del1946 hanno dato inizio alla rappresentazione e ad un viaggio nel tempo per conoscere le origini e lo sviluppo del gioco d'azzardo in Italia, commentati da Fabrizio De Giovanni, voce narrante.

Durante la seconda metà del '900 furono inventate le scommesse sul gioco del calcio. Nel 1949 si arrivò all' eccezionale vincita di 67 milioni di lire… però si ignora che fine abbiano fatto i vincitori…

Il 1994 è un anno fondamentale, poiché il gioco d'azzardo venne legalizzato, diventando proprietà dello Stato. Iniziarono così a nascere nuove società di scommesse, le "slot machines" invasero i bar e la politica non fece che contribuire a questo sviluppo perché le casse statali erano (e sono tuttora) le prime a riceverne beneficio, basti pensare che nel 2017 si è raggiunto un giro d'affari di 102 miliardi di euro. La percentuale italiana di giocatori è allarmante.

Del resto chiunque anche da casa propria (anche minorenne!!!) può avere libero accesso a giochi on-line. Anche la mafia è presente in questo "business".

L'Italia è il quarto Paese in classifica mondiale con il maggior numero di giocatori dopo America, Cina e Giappone. Nel nostro Paese è l'industria più redditizia dopo Eni ed Enel. Questa dipendenza sposta la cognizione delle persone da un mondo reale ad un'immaginario di ricchezza, irraggiungibile realmente.

Il giocatore inizia a pensare come le macchinette. Il danno principale non sono le perdite, ma la vincita, perché questo lo porta a scommettere di nuovo e quando vorrebbe smettere il suo pensiero è così ossessivo che difficilmente ci riesce.

Alla fine dello spettacolo Fabrizio De Giovanni ci ha consegnato dei "gratta e non vinci" per incentivare l'allontanamento da un facile ed ingannevole guadagno. Ognuno di noi può fare molto per combattere questa battaglia! Perciò, se non giochi, non vinci... ma non perdi!!

Cerchiamo di liberarci dalle dipendenze, che siano alcol, droga o gioco; non portano da nessuna parte, anzi possono solo rovinare la vita".

Manuela Ribodino e Elisa Agasso 

2^B

Liceo Bodoni – Saluzzo

 

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