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Margarita, con l'Ambulatorio della Salute si punta sul territorio: meno accessi al pronto soccorso

MONDOVì

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CUNEO CRONACA - Nasce a Margarita, in provincia di Cuneo, oltre i servizi domiciliari attualmente offerti, presso la struttura residenziale F.lli Giubergia, un punto sanitario innovativo dove trovano integrazione gli ambulatori dei medici di medicina generale di ambito e l’Ambulatorio della Salute per la presa in carico delle patologie ad andamento cronico.

Ruolo attivo è quello dell’infermiera di famiglia e di Comunità, che si fa carico del monitoraggio continuo, dell’educazione terapeutica e agli stili di vita, dell’integrazione degli interventi necessari caso per caso.

Nella malattia cronica la persona diventa il protagonista attivo dei processi assistenziali e con il supporto di personale sanitario preparato è possibile aiutare l’assistito e i familiari ad acquisire abilità e fiducia nella gestione della malattia stessa. L’accesso all’ambulatorio è subordinato alla richiesta del medico di medicina generale e alla prenotazione da effettuarsi secondo le modalità definite. L’inaugurazione degli ambulatori è prevista per sabato 30 aprile, alle 10, presso i locali della struttura Rsa F.lli Giubergia.

I nuovi modelli assistenziali che vengono proposti a livello nazionale e regionale convergono sempre più verso l’obiettivo di sviluppare, progressivamente, un modello di organizzazione sanitaria territoriale in cui l’ospedale non può più essere il riferimento di centralità del sistema e l’unico luogo deputato ad erogare prestazioni assistenziali.

Poi, la risposta di base del sistema sanitario viene spostata ad un livello più vicino al cittadino e alla comunità locale, con possibilità di accedervi nell’intero arco della giornata e si allarga, dal punto di vista quantitativo e qualitativo, l’offerta di risposte sanitarie di primo livello, nell’ambito di percorsi diagnostico-terapeutici predefiniti, fondati sull’interrelazione fra medicina di territorio e medicina specialistica;

Si stima che un anziano su quattro sia affetto da una o più patologie croniche, le “nuove epidemie”, che sono la causa di oltre il 50% di frequenti ricoveri ogni anno e assorbono circa l'80% della spesa sanitaria. Per ridurre gli accessi al pronto soccorso, l'ospedalizzazione impropria e aggiungere qualità alla vita, è necessario un cambio di paradigma assistenziale. Il territorio e il domicilio sono i luoghi di cura privilegiati, mentre agli ospedali spetta la competenza sulle urgenze e sull'alta specializzazione.

Le malattie croniche coinvolgono tutte le fasce d'età, ma un'attenzione particolare va rivolta ai fragili e agli anziani. Fondamentale per questi aspetti l’integrazione fra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialisti, infermiere di cure domiciliari e infermieri di famiglie comunità. 

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