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MAGLIANO ALFIERI/ Le radici del territorio nelle opere vincitrici del Premio Piccinelli

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CUNEO CRONACA - Il Premio Piccinelli – la cui cerimonia si è svolta a Magliano Alfieri – ha rappresentato un momento in cui il territorio di Langhe, Roero e Monferrato si è proposto a tutta Italia. Nel rendere omaggio al giornalista e scrittore neivese è stato ricordato come le sue opere descrivano la radice culturale di questo territorio e la sua anima profondamente contadina sia negli aspetti più emozionali sia nei suoi caratteri più oggettivi.

I vincitori delle sezioni giornalismo televisivo e narrativa, ricordando che a causa della pandemia non è stato possibile organizzare il concorso per i giovani sono i seguenti: per la sezione "Franco Piccinelli scrittore" al primo posto Oreste Verrini con Madri sulle orme del pittore Pietro da Talada Fusta Editore, seguito da Bruno Gambarotta Ero io su quel ponte Manni Editore, Laura Ricci con Sempre Altrove fuggendo Vita Activa Ed. Per la sezione "Franco Piccinelli Giornalista televisivo" al primo posto Daniela Bianco con Il Museo Contadino Telegranda, Gilberto Volpara con La Transumanza in Liguria Primocanale e Maria Liuzzi con I riti della Settimana Santa in Puglia Telenorba.

Il Club per l’Unesco di Alba, Langhe e Roero ha voluto onorare il gigantesco lavoro svolto da Donato Bosca, studioso puntuale e appassionato che ha dato un’identità alle masche, ha raccontato l’emigrazione in Argentina, ha recuperato tradizioni e storie che altrimenti sarebbero cadute nel dimenticatoio che invece grazie alla sua opera, e alla sua capacità di animare associazioni e suscitare energie, sono state invece restituite alla comunità. Il suo lavoro di custode di memorie – come ama definirsi - ha restituito al territorio piemontese un’identità che lo rappresenta nel profondo. Il Prof. Bosca ha operato spesso in sinergia con il Club per l’Unesco di Alba, Langhe e Roero, che gli è grato per i suoi consigli preziosi. I giornali, i libri, i servizi televisivi che dedicano attenzione al territorio non fanno che attualizzare “la memoria” e giustamente Daniela Bianco, premiata per il suo servizio giornalistico, rimarca come il poter raccontare il proprio territorio sia un privilegio e, ci permettiamo di aggiungere, una responsabilità visto che solo nel momento in cui un territorio viene descritto e narrato se ne certifica l’esistenza e si comprende cosa significhi abitarlo e viverlo.

Il prof. Giuseppe Lupo – per conto della giuria del premio - ha osservato come i libri premiati abbiano raccontato il territorio partendo da eventi di storia locale, o legandolo al tema della frontiera, oppure prendendo spunto dalla storia di un pittore locale per recuperare storie che altrimenti sarebbero andate perse. Il dott. Gianfranco Comaschi, presidente dell’Associazione Patrimonio Paesaggi Vitivinicoli, ha riconosciuto l’apporto del Club nella crescita del sito affermando l’intento di individuare forme di collaborazione con il Club stesso.

Il sito Unesco è cresciuto sotto ogni aspetto e ha preannunciato la volontà di ampliarne la buffer zone a territori che pienamente si riconoscono nel paesaggio culturale del sito Unesco stesso. Non è mancato un momento di sensibilizzazione riguardo al tema delle infrastrutture, che il successo del sito Unesco e le necessità concrete del territorio rendono impellenti, specialmente per i piccoli comuni in modo da attrarre le nuove generazioni.

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