MONTAGNA
ELISA AUDINO - Sala consiliare quasi al completo mercoledì 14 a Paesana per i preparativi di Miss Patata. Tutte le associazioni del territorio paesanese sono state invitate a proporre una loro candidata per sabato sera 17 ottobre, durante il concerto country sul lungo Po a margine della demonticazione delle mandrie e della successiva fiera d'autunno. Presenti anche il sindaco Anselmo e la maggioranza.
Nonostante la massiccia adesione all'incontro, si è, però, finito con il constatare la totale assenza di 'patate' per il concorso. Si è detto a causa del poco tempo a disposizione e della probabile ritrosìa delle ragazze paesanesi a proporsi in queste vesti. Niente da fare, dunque, per lo meno per quest'anno.
L'obiettivo - del tutto degno d'attenzione - era quello di pubblicizzare una varietà locale di patata per cui l'ALPI intende richiedere il marchio di origine controllata e l'accostamento - si è rimarcato da più voci - del tutto allegorico.
Ma che di allegoria si trattasse, era evidente a tutti. La questione è un'altra: nonostante il termine allegoria richiami echi più alti, qui il significato a cui rimanda la patata non lo è affatto. E non è, si badi, l'organo sessuale femminile a essere basso, ma la solita obsoleta riduzione della donna ad un'unica dimensione.
In un contesto, come quello italiano, che certo non brilla per parità di genere, benché pochi se ne siano accorti - al di fuori del Parlamento Europeo e dei sociologi. Tanto è vero che siamo, dopo Malta e Grecia, la nazione con il tasso di occupazione femminile più basso in Europa, quella in cui meno si è mossa la condivisione del lavoro di cura dagli anni '70 a oggi, in cui un parlamentare può permettersi in un'aula come quella del Senato di mimare gesti sessisti e in cui un primo ministro poteva adibire casa sua a harem privato tra il menefreghismo generale. Per dirne solo qualcuna.
Che si trattasse di allegoria era chiarissimo, ripeto. Un'allegoria molto poco divertente per le donne che, in Italia, scontano ancora una cultura che continua a considerale di minor valore. Roba da donne, si dice. Mister Pisello non potrebbe mai esistere in effetti, non ne abbiamo traccia alcuna. Ma Miss Patata pare, ormai, l'asso nella manica di ogni fiera che si rispetti. Mister Pisello no, suvvia. Ne andrebbe della dignità dell'uomo, del suo phisique du rôle.
Tutto questo non ha niente a che fare con l'essere bigotti o proibizionisti. C'è una fortissima differenza tra la battuta tra amici e il fare della battuta e delle allusioni il soggetto di un evento, di un articolo o di un programma TV. Nel privato, nel micro, siamo tutti coscienti di sorridere per qualcosa che va al di là dei confini della normalità. Ma se io, uno stereotipo. lo propongo come pasto principale attorno a cui riunire una folla.. ecco che ho passato un messaggio sbagliatissimo: ho detto che quello stereotipo fa parte del senso comune, dello standard a cui far riferimento.
Ho mostrato che organizzare un evento attorno alle solite noiosissime simmetrie donna=oggetto sessuale=merce da valutare è qualcosa che fa parte della quotidianità e, pertanto, qualcosa che il senso comune accetta.
I comportamenti sono frutto dell'apprendimento sociale prima di ogni altra cosa, vale a dire che io - essere umano - imparo dalla società che è attorno a me, dalla mia comunità di riferimento e dalle persone che più stimo. Se tutte queste persone, insieme, condividono spazi in cui i ruoli di genere vengono abbassati, impareremo da loro a farlo anche nelle relazioni quotidiane.
Elisa Audino