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La cantautrice albese Simona Colonna si esibisce come ospite al “Premio Tenco” sul palco dell’Ariston di Sanremo

ALBA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - E' un anno che rincorro Simona Colonna, cantautrice albese, che cammina tra le note del mondo con il suo il violoncello per regalare magica armonia. Travolta da un turbino di concerti ha percorso il nostro Stivale da cima a fondo.

Adesso è seduta di fronte a me, nel mio studio, con accanto il suo inseparabile violoncello Chisciotte.

“Raccontami, anzi raccantami, come sai fare tu sulle melodie. Quanto avete viaggiato tu e il tuo Chisciotte?”

“Eh, tanto! Con concerti folk e cantautorali ho girato tutta l'Italia, dalla Sicilia, alla Sardegna, alla Romagna, alla Lombardia.

Al sud è stato un giro artistico cantato suonato e anche danzato con Aloscia, un ballerino siciliano, che raffigura la mafia e le credenze popolari, mentre io canto la mia piemontesità con le proprie tradizioni. Un'arricchente scambio di culture diverse che tocca le radici di ognuna.”

“Quindi collabori anche con altri artisti?”

“Si mi capita, un po' perchè è anche un lavoro, come si dice per fare cassa, ma sono anche esperienze che mi contaminano nel profondo, da cui traggo ispirazione e di getto scrivo, poi suono e canto la realtà.

Motivo di ispirazione è stata anche la storia della Birrovia Vecchia Stazione Gesso di Cuneo, con generazioni che si son passate il lavoro, da cui è scaturito il mio brano dal titolo: “La Vecchia stazione”.

Fa parte dei nove, o forse dieci brani, del mio nuovo disco che sto registrando nello studio di Stefano Melone a Pesaro, produttore di Cristiano De Andrè.

“Quindi, canti, suoni, scrivi, incidi. Il tuo Chisciotte mi pare un po' affaticato. Non si lamenta mai?” “No, mai: è un pezzo di me, un po' visionario perchè mi accompagna ovunque ed è fedele perchè è uno strumento umano.”

“Dimmi del tuo disco” “Sono brani scritti per voce e violoncello, quattro in piemontese, e cinque in italiano. Ma ne parleremo quando uscirà!”

“Ma la novità, quella eclatante, è che parteciperai come ospite al Festival, Premio Tenco: raccontami.”

“Ho partecipato al “Tenco ascolta” rassegna di concerti su invito delle mie etichette discografiche: Maremmano, con Paolo Pieretto, che fa cantautorato italiano, e Apalusa, con Andrea Parodi, che fa folk americano, ambedue distribuiti dalla grande IRD.

La mia esibizione con il brano “Curima, curima”, una riflessione sul nostro modo esasperato, appunto, di correre la vita, ha colpito i responsabili artistici del Club Tenco: Sergio Secondiano Sacchi; Antonio Silva, conduttore, con Morgan delle tre serate dal 17 al 19, e Sergio Staino, noto vignettista.

“Conoscevamo il tuo nome - hanno comentato - ma sentirti cantare è stata una rivelazione.”

Hanno fatto breccia proprio i miei brani in piemontese, una conferma che quello che arriva alla gente, non è tanto la lingua con cui si canta, quanto l'armonia che fa vibrare l'anima di emozioni.

In seguito ho ricevuto l'invito per partecipare come ospite alla rassegna della canzone d'autore (Premio Tenco) al teatro Ariston di Sanremo. Puoi immaginare il mio stupore!

Mi esibirò con due brani miei, e su richiesta, con una mia personale rielaborazione del brano del cantautore Giannni Siviero, dal titolo: “Gli impossibili sogni”. Nella versione da me rivisitata e trascritta per voce e violoncello. Sono tre miei brani che andranno incisi in un album con altri brani inediti.”

“Quindi, a quando la tua esibizione all'Ariston?”

“Il mio turno è per sabato 19 ottobre insieme ad altri cinque artisti.”

“Quanto investi nella tua carriera artistica?”

“Direi l'ottanta per cento, da dieci anni ormai la mia impronta artistica è: la mia persona, due in uno: solo la mia voce e il mio violoncello. Nella mia vita c'era e c'è solo la musica. Nel mondo cerco solo il positivo, non mi lamento e lavoro duramente: faccio tanti concerti. E continuo a studiare col mio maestro di violoncello e con quello di canto armonico.

“Di che si tratta?” È lo studio della tecnica che sviluppa gli armonici all'interno di un suono fondamentale. In realtà all'interno di un suono che noi percepiamo come unico, ci sono piu' suoni, detti armonici, che scaturiscono da questo suono fondamentale. E' un metodo che migliora la voce.

“Suoni sempre scalza, come mai?”

“Perchè sto profondamente radicata con i piedi per terra, per non montarmi la testa, ma il motivo serio è che solo con i piedi nudi si sentono le vibrazioni armoniche della nostra madre terra. Impossibile riceverle se si è distanti con una scarpa tacco dodici.”

Simona ripone il suo Chisciotte nella custodia blu elettrico, come un bimbo nella sua culla, mi saluta allegra e si incammina per il mondo sulle note armoniose della sua musica. Lascia un profumo di melodia che mi avvolge e trasmette energia e benessere.

Fiorella Avalle Nemolis

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