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Ingresso illecito di manodopera extracomunitaria e reperimento di documenti falsi: 10 nei guai nell’Albese 

ALBA

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Riceviamo dai carabinieri di Alba e pubblichiamo: "L’attività investigativa è iniziata nel giugno 2018, dopo la conclusione dell'operazione denominata “Macedonia” condotta dai Carabinieri della Compagnia di Alba e del Nucleo Investigativo di Cuneo che ha permesso di riscontrare che buona parte dei cittadini macedoni identificati era in possesso di una carta d’identità FALSA, prevalentemente dello Stato della Bulgaria.

Parallelamente è stato verificato che i documenti contraffatti erano stati richiesti, oltre che dagli operai stagionali – incensurati – anche da persone gravate da precedenti di polizia, in modo da poter continuare a delinquere eludendo i controlli delle Forze di Polizia.

I vantaggi dell’illecita procedura infatti, sono quelli di poter: 

circolare e soggiornare liberamente in ogni Stato UE;

ottenere la Tessera Sanitaria ed il Codice Fiscale;

lavorare liberamente, senza dover sottostare alle prescrizioni imposte dagli annuali Decreti Flussi;

usufruire dell’indennità di disoccupazione e garantirsi la possibilità di richiedere un futuro contributo pensionistico a tassazione agevolata.

Con queste premesse i militari del Comando Provinciale di Cuneo coordinati dalla Procura della Repubblica di Asti (Dott. Nicola) hanno continuato tale attività investigativa tesa, questa volta, all’identificazione di un gruppo di cittadini macedoni stanziali nella provincia di Cuneo, che si occupava del reclutamento e dell’illecito ingresso in Italia di manodopera extracomunitaria (per lo più di origine macedone o albanese) con la sua successiva regolarizzazione in territorio nazionale attraverso il reperimento di falsi documenti di identità.

Con l’operazione svolta sabato 16 marzo, cui hanno partecipato oltre 50 militari della Compagnia di Alba e del Nucleo Investigativo di Cuneo, che hanno curato le indagini in stretto collegamento - per la verifica della contraffazione dei documenti - con il Centro di Cooperazione di Polizia e doganale di Chiasso, con l’ausilio del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Cuneo, e di personale di rinforzo del Comando Provinciale di Cuneo, Asti, Milano e Roma:

sono stati tratti in arresto, in esecuzione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Asti (Dott.ssa DI NARO, su richiesta del Sost. Proc. Dott.NICOLA) in quanto gravemente indiziati  dei citati traffici illeciti, ai quali è stato contestato il reato di favoreggiamento dell’ingresso illegale di cittadini stranieri irregolari, aggravato dall’utilizzo di documenti falsi, dal numero di stranieri e dall’esistenza fittizia di un rapporto di lavoro (art.12 L.286/1998):

43enne macedone, residente ad Alba (CN), imprenditore agricolo;

61enne macedone residente a Mango (CN), operaia;

43enne macedone, residente ad Alba (CN);

39enne bulgaro residente in Bulgaria, autista internazionale;

25enne macedone residente a Mango (CN);

43enne macedone, residente a Sozzago (NO), rintracciato e catturato a Roma.

Contestualmente venivano sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla p.g. ulteriori quattro uomini, 3 italiani ed un macedone, rispettivamente di: Nizza Monferrato (AT), Bra (CN) e Mango (CN).

Infine sono state eseguite decine di perquisizioni personali e locali in numerosi comuni delle province di Cuneo, Asti, Milano e Roma a carico di cittadini macedoni e italiani a carico dei quali, a seguito degli accertamenti presso gli Uffici delle Entrate e le anagrafi comunali, sussistevano dubbi in ordine alla genuinità dei documenti di identità presentati ovvero di favoreggiamento personale per sottrarli ai controlli da parte delle forze di polizia". 

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