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Farsi belle insieme per combattere la malattia: l'incontro a Bra con le donne di "Noi come te"

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Spingo la porta all'ingresso dell'ospedale Santo Spirito di Bra, percorro lo spazioso corridoio al piano terra con vetrata sul cortile che conduce ai reparti. I miei passi rimbombano sulle vecchie piastrelle in graniglia e mi portano al reparto di oncologia per incontrare Norma Costantino dell'associazione “Noi come te", donne operate al seno.

La sala d'aspetto che dà l'accesso a quella della chemioterapia è spaziosa e luminosa: vetrate da ambo le parti con vista sul giardino, il sole scalda l'ambiente e anche me per l'accoglienza che mi riservano: piace il mio look, tutto rosa dedicato alle donne che vivono un momento difficile.

Norma, raccontami di voi donne dell'associazione...

"L'associazione Noi come te si occupa di pazienti oncologici, soprattuto di donne operate al seno. Dopo un percorso formativo seguite da oncologi, chirurghi e psicologi, nel 2015 è stato ufficializzato il progetto, in collaborazione con l'Asl di Bra e con il patrocinio del Comune. Il primo passo è stato operare all'interno dell'ospedale avvicinando le pazienti, fornendo un servizio di trucco, parrucco e manicure che, oltre all'aspetto estetico, ha anche uno scopo terapeutico molto importante".

Interviene Tiziana Fatibene, che se ne occupa e affianca l'associazione: "Sono estetista Apeo, dell'associazione professionale estetica oncologica, appoggiata dal prof. Umberto Veronesi. Con i trattamenti di chemioterapia, targhet terapy, immunoterapia, o radioterapia, a volte, insorgono delle tossicità cutanee dovute ai farmaci. Nel caso di eruzioni importanti, con problemi alle mani, piedi e unghie, intervengo con massagi e applicazioni di prodotti specifici oncologici, che limitano il danno, migliorano l'aspetto estetico, quindi la qualità della vita, ma soprattutto consentono di non interrompere i cicli di terapia stabiliti dall'oncologo. E' un'evoluzione dell'estetica, che con i corsi di aggiornamento viene a conoscere le nuove tossicità cutanee che insorgono con la chemioterapia".

Mi rivolgo alla presidente Norma Costantino:

Sei tra le fondatrici di Noi come te, vuoi nominarle? E in quali giorni siete in reparto oncologico?

"Certo, le fondatrici dell'associazione sono state Rosalba Vola, prima presidente, che non è più tra noi, Giusy Muratore, Norma Costantino, Angela Carobene, Angela Coppo, Marisol Barberis, Marisa Bona. Mentre il direttivo odierno è composto: da Norma Costantino, Angela Carobene, Angela Coppo, Tiziana Fatibene, Francesca Napoli, Vittorina Brizio, Marisol Barberis. Tutti i mercoledì, dalle 9 alle 11, siamo disponibili in reparto per il servizio di trucco, parrucco e unghie, e anche il martedi, dalle 9 alle 11, per accompagnare le pazienti oncologiche durante l'attesa per il completo svolgimento delle terapie e visite".

Vi occupate anche di prevenzione, in che modo?

“Intanto la prevenzione è per tutti e per qualsiasi patologia, non solo quella oncologica. Lo scopo è alleviare lo stress odierno, causa di molte patologie, condividendo momenti di relax in diverse attività, come corsi di alimentazione, incontri con lo psicologo, sessioni di yoga della risata con Marco Franzero, di tai chi con Marco Dalmasso, federato Coni, trattamenti benessere con Tiziana Fatibene e le ormai consolidate “Passeggiate in rosa” serali. L'ultima si è svolta venerdi scorso, mese della prevenzione del tumore al seno e che ormai coinvolge numerosi gruppi di persone, anche di paesi limitrofi. L'idea di fare prevenzione si sta diffondendo. Lo scopo è divulgare i due obiettivi di Noi come te: accompagnare, anche con molti supporti pratici, chi prova smarrimento e solitudine di fronte al problema serio di salute che alcune di noi hanno sperimentato. Ci sta a cuore la prevenzione verso tutti, e alle donne consiglio di non cestinare la lettera di “prevenzione serena”, perchè è un'opportunità gratutita ed è un aiuto affinchè non arrivino ad ammalarsi".

Quante sono le associate?

“Circa una cinquantina, e ci tengo a precisare che non sono tutte malate, si associano per sostenere e fare prevenzione, partecipando a tutte le iniziative".

Il clima è disteso, c'è complicità tra pazienti e assistenti di "Noi come te", c'è un gruppo affiatato attorno al tavolo di Tiziana Fatibene, l'esteta Apeo, che allevia problemi, abbellisce con trucchi, ma ciò che unisce è la condivisione di momenti delicati, difficili della malattia. Seduto in sala d'aspetto c'è anche un paziente oncologico, l'associazione non fa distinzione di genere, accoglie tutti per dare sollievo. Mi sorride, mi avvicino e chiedo se vuole rilasciare un commento:

“L'aspetto che mi conforta di più, in questo ambito, è sapere che oggi esistono cure che possono alleviare molto le sofferenze, dando anche molta speranza. La parola tumore non significa più una condanna, come invece era tanti anni fa. L'unica condanna che non bisogna farsi, è che non è colpa di nessuno, molti si colpevolizzano nel chiedersi: perchè è successo proprio a me? Cosa ho fatto di male? E' una condizione psicologica che si viene a creare, fa parte di un discorso interiore: non si è più disposti o disponibili come prima, non lo si può più essere. Si diventa anche un peso. Dal momento che si presenta la malattia, cambia tutto: è uno stop, da cui si ricomincia e che fa capire chi e cosa sia veramente importante per la vita. Forse occorre una batosta per capire: è pesante, ma bisogna affrontarla".

Ripercorro lo stesso corridoio, i passi che rimbombano sulle piastrelle di graniglia, che mi portano all'uscita, dove fuori c'è il mondo convulso, che dà priorità a cose che a me, in questo momento, paiono di secondo piano.

Fiorella Avalle Nemolis

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