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Elvis vive ancora: 500 fotografie del Re del rock da tutto il mondo in mostra fino a venerdì a Boves

CUNEO

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ADRIANO TOSELLI - Davvero grande, come si annunciava, è l’iniziativa bovesana, di livello nazionale, dedicata a quello che sarebbe stato l’ottantacinquesimo compleanno dello statunitense "Re del rock" (ma anche eccelso musicista melodico, gospel e country), Elvis Presley, nato l’8 gennaio 1935 e morto il 16 agosto 1977. Gli appassionati Antonella Santovincenzo, Patrizia Tesser, Miky Cardellino, Renzo Demaria ed Ernesto Zucconi hanno allestito nell'ex Confraternita Santa Croce di via Roma un'esposizione, densa ed intensa, di quasi 500 immagini, molte inedite, inclusi gli scatti fatti dagli stessi organizzatori in viaggi nei luoghi della vita del divo, in Germania (suo unico soggiorno europeo, a causa del servizio militare, a Bad Nauheim) e negli Stati Uniti (ovviamente inclusa la sua favolosa villa di Memphis, Tennesse, Graceland, sino a "toccarne"» il pianoforte). Curate sono le didascalie ed abbondano le curiosità (come quella dell’amicizia di Elvis, "uomo del sud" statunitense, non razzista, con il pugile Cassius Clay, Mohamed Alì, cui regalò vistoso accappatoio chiaro indossato prima di importante incontro). Nessun momento della sua esistenza è trascurato. Svariate bandiere statunitensi completano l’allestimento.

Molti oggetti e memorabilia, tra cui i dischi che saranno all'esibizione finale dei "Beat Circus" (Andrea Borgna, Luca Castellino, Roberto Cavallo e Carlo Pinna), rinforzati da Ernesto Zucconi alla tastiera (con filmati dell’artista americano, anche protagonista in tante pellicole, anche tre all’anno in certi periodi), fissato per venerdì 17 gennaio, alle 21, nella stessa Confraternita. Prima del taglio del nastro, nella mattinata di sabato 11, il sindaco bovesano Maurizio Paoletti e il consigliere delegato a cultura e manifestazioni Raffaella Giordano, hanno ringraziato, sottolineando lo spessore culturale di un momento che arriva in settimane post-natalizie "tranquille" come calendario di iniziative, in una città che mai trascura questi aspetti della vita sociale. Ernesto Zucconi ben ha voluto ribadire che l’iniziativa vuole essere anche ideale «gemellaggio culturale» con Colleferro, città della provincia di Roma da cui arrivano alcuni degli organizzatori (e dove la manifestazione sarà ripetuta a fine febbraio). Il collegamento è arrivato grazie ad un libro di qualche anno fa su Elvis Presley scritto da Zucconi e scoperto dagli appassionati, laziali e lombardi.

Il ricercatore ha riflettuto su come quella che fu sua passione giovanile, allora contemporanea, con l’artista in piena attività (rilancio negli anni Settanta, dopo una carriera all’apice nel decennio precedente, grandi ascolti televisivi, dai tempi delle apparizioni all’Ed Sullivan Show, spettacoli a Las Vegas ed alle Hawaii), rimanga attuale, carismatica anche sui giovani, capace ancora di far presa, incarnazione del miglior spirito del sogno americano (il passaggio dalla povertà alla ricchezza, senza perdere semplicità e generosità, approccio etico di matrice religiosa molto "stelle e strisce"), un "mito che resta intramontabile", vivo ancora, a livello mondiale, anche ad inizio del terzo millennio. L’autore torinese trapiantato a Boves, a distanza di vent'anni (era il 2000), ripropone un calendario 2020 tutto dedicato ad immagini (tante in primo piano) di "The Pelvis". Per l’allestimento gli organizzatori ringraziano l’attivo bovesano Celestino Giordano, sempre gentile e disponibilissimo ad esaudire ogni richiesta di aiuto ed assistenza.

La mostra rimarrà aperta fino al 17 gennaio, tutti i giorni, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.

Adriano Toselli

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