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A Mussotto di Alba gli abitanti hanno mappato i loro "luoghi del cuore"

ALBA

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Con una passeggiata nella frazione, si è inaugurato a Mussotto di Alba il progetto Zooart Arca - Arte Ricerca Comunità Abitare, curato dall’associazione Art.ur di Cuneo. L’attività artistica, condotta dal collettivo Artway of Thinking, composto dalle artiste Stefania Mantovani e Federica Thiene, e dal curatore Andrea Lerda, nasce per dare un punto di partenza ad un lavoro di comunità.

Dopo un primo workshop durante il quale i ragazzi e le ragazze della frazione sono stati invitati a compiere un lavoro di osservazione, percezione e di immaginazione dei luoghi che compongono il quartiere, è stato avviato un processo di mappatura dei luoghi del cuore di Mussotto. Le persone coinvolte nel progetto hanno esteso all’intera comunità una domanda molto semplice: quale è il tuo luogo del cuore a Mussotto?

Le centinaia di schede elaborate hanno offerto una mappatura preziosa dei luoghi identitari e carichi di ricordi per gli abitanti del quartiere. La mappa che ne è stata tratta, è un documento prezioso che ha permesso di condividere pensieri, esperienze ed emozioni personali, capace di creare un sentimento collettivo che lega singole persone a luoghi specifici e un’intera comunità al suo quartiere.

"Il documento – ha dichiarato Giovanni Lano, presidente del Comitato del Quartiere Mussotto – verrà condiviso con l’amministrazione e reso pare integrante di quanto elaborato per gli Stati Generali del Sociale di Alba". Una performance per rendere omaggio ai ricordi, ha poi concluso, con un rituale collettivo, la condivisioni dei luoghi del cuore.

I partecipanti hanno percorso le strade tra gli edifici, le scuole, il centro sportivo e la parrocchia della frazione tra bandierine che, come in un gioco, identificavano i ricordi e gli affetti legati ad un posto particolare. Luoghi e momenti di vita sono stati fissati sopra ad una grande mappa/manifesto, prodotta come memoria del progetto, che è stata donata alla città e posizionata in corso Canale vicino alla nuova chiesa.

L’approccio dalle artiste, per questo tipo di contesto, è stato quello di un percorso di co-creazione. All’interno di questa dinamica, in bilico tra esperienza artistica e pratica di terapia sociale, gli abitanti del quartiere hanno rappresentato il vero motore dell’intero progetto.

Un’occasione per compiere una riflessione sul concetto di cura dell’abitare e un modo per indagare bisogni, aspettative ed emozioni che sono presenti tra le sfere più o meno intime di chi vive questo luogo. L’esperienza che ha segnato un primo passo di un percorso sarà il punto di partenza per un viaggio e per un lavoro di squadra che il quartiere stesso potrà decidere di proseguire in futuro.

 

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