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Doni della terra sull'altare dell'Abbazia di Staffarda, il ringraziamento all'agricoltura cuneese

SALUZZO

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Dalla terra all’altare, gli imprenditori agricoli di Coldiretti Cuneo hanno portato all’Abbazia di Santa Maria di Staffarda (Cuneo), alla presenza del vescovo di Saluzzo, monsignor Cristiano Bodo, decine di prodotti coltivati e trasformati da destinare alla Caritas, in segno di ringraziamento per quanto ricevuto.

È stato questo il momento clou della 69esima Giornata provinciale del ringraziamento di Coldiretti, che ha richiamato imprenditori agricoli da ogni angolo della provincia con le loro famiglie per un momento di riflessione e preghiera al termine dell’annata agraria, cui hanno preso parte il delegato confederale di Coldiretti Piemonte Bruno Rivarossa, il direttore provinciale di Coldiretti Cuneo Tino Arosio, la responsabile provinciale Coldiretti Donne Impresa Monia Rullo e il presidente dell’Associazione provinciale Pensionati di Coldiretti Dino Ambrogio, oltre a molti sindaci.

A far da cornice alla celebrazione è stata l’Abbazia di Staffarda a Revello, uno dei più importanti monasteri medievali del Piemonte, ma soprattutto luogo simbolo dell’agricoltura che crea sviluppo. Infatti l’Abbazia – come è stato ricordato a margine della celebrazione – sin dagli albori fu un fiorente centro agricolo dedito alla raccolta, alla trasformazione e allo scambio dei prodotti coltivati nelle campagne circostanti, rese fertili dai monaci cistercensi grazie ad importanti opere di bonifica.

E così il ringraziamento si è arricchito di un duplice significato: non abbiamo celebrato soltanto il grazie del mondo agricolo cuneese per il raccolto dei campi – commenta Coldiretti Cuneo – ma anche la riconoscenza dell’intera comunità per il lavoro dei nostri agricoltori, impegnati a produrre qualità e salubrità, a preservare biodiversità e a perpetuare tradizioni agroalimentari inscindibilmente legate al territorio.

Sono proprio le antiche tradizioni a fondare il successo dell’agricoltura cuneese, risorsa primaria per le nuove generazioni: “Il ritorno di oggi all’agricoltura di molti giovani è il segno tangibile di un futuro che torna alle origini e ritrova il senso vero della vita e della terra” ha dichiarato mons. Cristiano Bodo che, al termine della messa, ha benedetto i mezzi agricoli e gli agricoltori in vista della nuova annata.

 

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