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Da Cuneo di nuovo in Tanzania, dove i bambini conoscono già il mio nome

CUNEO

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GIULIA MELLANO - Ci sono luoghi che ci ricordano momenti dell’infanzia, attimi spensierati e felici; altri che ci riportano alla memoria difficoltà o tensioni; altri ancora che non suscitano alcuna emozione in noi.

C’è infine un posto, nella vita di ognuno di noi, che chiamiamo casa. È un luogo formato da quelle mura in cui tutto profuma di noi ed è colorato secondo i nostri gusti. Quel luogo in cui invitiamo gli affetti più cari e ceniamo insieme ai nostri familiari.

Al ritorno a Cuneo dal primo viaggio a Ilula, nell’estate 2014, entrando in camera mia ho tirato un sospiro di sollievo: ero di nuovo lì tra la mia scrivania, il mio letto e il mio armadio, le mie comodità e le mie abitudini. Poi ho deciso di ripartire. Una volta, un’altra ancora e poi quest’ultima.

Domenica, varcando il cancello dell’orfanotrofio, inconsciamente tiro un sospiro di sollievo profondo, proprio come quello di qualche anno fa, a Cuneo. Non ho tempo di riflettere su questo sospiro spontaneo. Tutto accade in pochi secondi.

Vengo travolta da abbracci, rumori di ciabatte che corrono per il cortile, voci che mi chiamano per nome. È buio, non vedo il volto di nessuno, ma riconosco le bambine, una per una. Mi stringono forte, mi prendono per mano, mi accompagnano dentro la hall: sono tutti lì che mi aspettano. Ci sono anche Job e Lynn, due volontari conosciuti lo scorso anno, Uria e Fransisca, le ragazze più grandi.

Ci sono tutti. Jovitha, la nunny delle bimbe, mi dice che mi stavano aspettando da un po': è tardi, sono le 21.30, di solito a quest’ora si è già cantata la buonanotte. Non so più chi guardare per primo, sprizzo felicità da tutti i pori, sono senza parole.

Mi siedo, respiro profondamente e capisco che sì, sono a casa. Posso andare in camera mia?

Giulia Mellano

Il blog di Giulia Mellano: https://mysecondplaceintheworld.wordpress.com/

Per contattarla: giulia.mellano@iopitalia.org

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