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Da Chiusa Pesio emigrata in Australia 9 anni fa, Debora racconta il dramma degli incendi

MONDOVì

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ANGELA PITTAVINO - Le immagini della fauna e della flora straziate in Australia si rincorrono su tutti i media e i social. L’inferno di fiamme che da quasi 4 mesi animali e abitanti stanno vivendo sembra non aver fine e oltre al dispiacere per vedere quei paesaggi da sogno bruciare si comprende quanto poco ci voglia per provocare una tale ecatombe che sembra ormai aver provocato l’estinzione funzionale di uno degli animali simbolo dell’Australia più amati dal mondo intero: il Koala.

“Io mi trovo in un posto abbastanza sicuro per ora - spiega Debora Giaccone, 30enne di origini chiusane e residente da quasi un decennio in Australia -; abbiamo avuto un po’ di incendi qua intorno ma tutti a più o meno 100 km da Brisbane”.

“Durante quel periodo in cui gli incendi nel Qld (Queensland Uno dei 8 stati in Australia) erano più feroci, il fumo copriva Brisbane e rendeva difficile respirare - commenta la ragazza -. Fortunatamente questo non è durato troppo a lungo ma il caldo ha provocato l’innalzamento delle temperature che sono state tra i 33 e i 40 gradi. Per chi, come me lavora sotto il sole è stata davvero dura”.

Spiega Debora: “Sfortunatamente l’Australia è abituata agli incendi ogni estate, ce ne sono a centinaia a causa del caldo e della siccità. Purtroppo quest’anno però anche l'inverno non sembrava un vero inverno e non ha piovuto per mesi”. 

“Il clima qui è molto mutevole, prima della pioggia la temperatura aumenta molto e la tempesta estiva quando arriva tende a essere notevolmente violenta- spiega Debora-. Diventa molto ventoso, tanto da spezzare gli alberi a metà o sradicarli completamente. Qui in un'ora piove talmente tanto da inondare le strade. La terrà è così secca che l’acqua infatti non riesce nemmeno a penetrare nel terreno. Questo perché non piove per mesi e tutto è molto secco. Basta davvero poco perché si scateni un incendio, non è raro infatti che i fulmini si scarichino sul terreno accendendo piccoli roghi, il vento poi li alimenta e diffonde le fiamme. La boscaglia è talmente asciutta che le fiamme si propagano con una rapidità incredibile!”.

Sottolinea Debora Giaccone: “Durante il periodo di crisi nel Nuovo Galles del Sud, nonostante gli incendi abbiano dominato furiosi per mesi  sembrava che a nessuno importasse… Non si sono viste né donazioni né aiuti… pareva mancasse la consapevolezza stessa di ciò che stava accadendo. Poi all’improvviso ecco che tutti donano.  Anche al lavoro vengono fatte donazioni affinché le famiglie dei lavoratori ricevano un aiuto finanziario più personalizzato al fine di ristrutturare le loro case e le attività commerciali divorate dalle fiamme. Purtroppo sono tantissime le famiglie che non hanno l’assicurazione sulla casa in Australia in quanto qui i tassi sono molto alti”.

“Abbiamo visto in abbondanza foto orribili degli animali bruciati ed è molto straziante - aggiunge Debora -. Molti pompieri e cittadini qui hanno perso la vita. Sono dovuti intervenire anche i militari per liberare ed evacuare gli abitanti rimasti intrappolati dalle fiamme nelle città costiere meridionali. Fa davvero male vedere le foto dei luoghi che abbiamo visitato in varie occasioni… posti bellissimi che sono stati completamente distrutti. Al momento tutto ciò di cui abbiamo bisogno è tanta tanta pioggia… Serve inoltre tutto l’aiuto possibile per salvare gli animali e il loro habitat ma la situazione è davvero disperata… si spera nella ricrescita della flora ma con questa siccità è tutto così difficile!"

Continua Debora: "La siccità sta danneggiando notevolmente anche allevatori e agricoltori. A causa dei mancati raccolti i prezzi salgono, sono tante infatti le difficoltà nel reperire gli alimenti per il bestiame. Come prima conseguenza quindi una bistecca che normalmente costerebbe $13/kg ora può arrivare a costare $45/kg (i prezzi variano da luogo a luogo)".

Conclude Debora Giaccone: “L’industria del turismo è una delle principali fonti di vita per molte di queste aree e se potesse rimanere aperta sarebbe grandioso. Dove lavoro ci stiamo organizzando per cercare di aiutare a ricostruire per poter ricominciare da capo quando finalmente cesserà l’emergenza. Ci auguriamo davvero che questo inferno di fiamme finisca presto".

Angela Pittavino

(Foto di Debora Giaccone in cui si può vedere lo stesso paesaggio marino di Moreton island con il fumo vicino a Brisbane. Il fumo rende diversi i colori coprendo il blu che caratterizza solitamente quel paesaggio. Nella seconda foto un rogo in lontananza)

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