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Cuneo, protesta e appello: "Siamo a terra", senza aiuti rapidi molti chiuderanno

CUNEO

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ALICE MARINI - "Siamo in ginocchio, anzi siamo a terra. Abbiamo bisogno dell'aiuto dei cittadini, che utilizzino i servizi di asporto dei ristoranti, che frequentino i negozi, che si continui ad andare avanti rispettando le regole così come abbiamo sempre fatto, investendo anche somme ingenti in sicurezza".

Bar, ristoranti, alberghi, gestori di locali e sale da ballo, l'intera categoria è scesa in piazza oggi (mercoledì 28 ottobre), a Cuneo, per un Flash mob statico in contemporanea con altri 10 città italiane, parte dell’evento #siamoaterra voluto dalla FIPE-Confcommercio.

"Questo lockdown - ha proseguito Giorgio Chiesa, presidente degli albergatori ed esercenti turistici della Granda - metterà ancora più in ginocchio molte aziende. Per quanto riguarda la ricettività, la situazione è drammatica: non ci sono clienti, abbiamo perdite di occupazione equiparate all'80% rispetto a quello che era il volume d'affari l'anno scorso".

Cosa chiede la categoria, che in provincia di Cuneo conta oltre 4mila attività? "Solidarietà ai cittadini e aiuti al governo, sperando che arrivino in tempi utili per poter essere utilizzati, perché se arrivassero troppo tardi molte aziende chiuderanno", ha concluso Chiesa.

Alice Marini

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