CUNEO
CUNEO CRONACA - Il Pride torna a Cuneo. L’appuntamento è per sabato 13 luglio, con ritrovo alle ore 15.30 in Piazza Torino. Da lì partirà il corteo che attraverserà via Roma per concludersi al Parco della Resistenza. A rilanciare l’evento è il Collettivo Q+, nuova realtà cittadina nata dall’incontro di persone unite dal desiderio e dalla necessità di “mantenere viva e presente la voce del Pride nella città di Cuneo”.
“Il Pride nasce con la collaborazione di altre associazioni presenti sul territorio – spiegano dal collettivo – e, prima del 13 luglio, ci saranno diversi eventi di autofinanziamento e di incontro. Si possono seguire su Instagram @qpiu_pride o scrivendo alla mail qpiucuneo@gmail.com. Il Pride è un bel momento da costruire insieme, quindi siamo felic* se qualcun* vorrà darci una mano in qualunque momento e modo”.
Un Pride politico e collettivo, che guarda alle radici della sua storia: “Nasce per celebrare la rivolta di Stonewall e non come una vetrina. In un tempo in cui le nostre esistenze vengono spesso strumentalizzate, silenziate, represse o marginalizzate, abbiamo deciso di organizzarci per riaffermare che ci siamo, esistiamo e non smetteremo di lottare per i nostri diritti, che rientrano nell’universalità dei diritti umani”.
Forte la presa di posizione su molti temi, a partire dalla necessità di una giornata attraversata da “più voci radicate nel territorio, costruita insieme a chi lo abita e lo attraversa. Nessuna lotta è isolata e nessuna liberazione è completa se non è collettiva”.
Il Collettivo condanna “con fermezza il genocidio in corso a Gaza e denuncia le politiche di rainbow-washing attuate dallo Stato di Israele, così come il silenzio internazionale su tanti altri conflitti non propagandisticamente importanti”. Mantiene inoltre alta l’attenzione “su campi profughi e crisi umanitarie dimenticate, in cui le persone continuano a esistere, vivere la loro identità e intessere relazioni, mentre l’appartenenza alle minoranze sessuali sembra perdere di importanza o addirittura mette queste persone ulteriormente a rischio”.
Netta anche la posizione politica interna: “Ribadiamo il nostro antifascismo e ci opponiamo fortemente al decreto sicurezza voluto dal governo Meloni, che ha il chiaro fine di criminalizzare ogni forma di disobbedienza civile e di dissenso, con un evidente progetto repressivo per colpire le fasce più deboli”.
Spazio anche alle soggettività LGBTQIAPK+ meno rappresentate: “Sentiamo la necessità di portare in piazza tante rappresentazioni, anche quelle meno assimilabili alla visione eteroallo-normata. Denunciamo l’attacco alle persone trans e al loro percorso di affermazione, oggi fortemente a rischio in Italia a causa dell’ultramedicalizzazione e delle difficoltà nell’attivare le carriere alias nelle scuole”.
Il Collettivo sottolinea infine l’importanza di affrontare “temi come la gestazione per altrə, le relazioni poliamorose, aromantiche e asessuali” e mette in guardia: “I pochi diritti che abbiamo sono fragili, strumenti di ricatto nelle mani di chi ce li concede e ce li sottrae a piacimento, rischiando di creare divisioni all’interno della comunità, scegliendo chi merita e chi no di essere riconosciutə per ciò che è”.
“Vogliamo attraversare questa piazza con tutt*, perché vogliamo parlare con voi, festeggiare e riaffermare i diritti e i passi avanti fatti. Una piazza attraversata da corpi non conformi, da desideri non addomesticati, da storie che troppo spesso restano ai margini. Vogliamo che la nostra gioia, ma anche la nostra rabbia e determinazione, possano servire da voce, da coraggio, da appoggio a chiunque si senta una soggettività non conforme alle normative sociali, perché possa trovare in questa piazza certe parti di sé inespresse e uno spazio in cui manifestarle”.
(Foto d’archivio del Pride 2023 – Cuneocronaca.it)