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Il significato per la provincia di Cuneo del 250° anniversario di Napoleone Bonaparte

CUNEO

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CUNEO CRONACA - Il prossimo 15 agosto 2020 sarà l’anniversario della nascita di Napoleone Bonaparte: 250 anni dalla nascita di uno dei conquistatori d’Europa più noti e celebri. Una notorietà che si è trasmessa ovviamente fino ai giorni nostri: basti pensare come, solo pochi mesi fa, a Parigi, un paio di stivali di taglia 40 indossati da Napoleone nel corso dell’esilio a Sant’Elena, sono stati oggetto di vendita in un’asta per ben 117 mila euro.

Proprio sotto Napoleone, la città e la provincia di Cuneo ebbe con l’imperatore francese un rapporto che si può definire una via di mezzo tra l’odio e l’amore, con tante decisioni che ne avrebbero in ogni caso segnato il destino. È abbastanza chiaro come Cuneo sia stato il vero e proprio lasciapassare per i francesi per poter conquistare tutto il Piemonte. È esattamente nel periodo in cui, però, la città piemontese finì sotto la direzione dell’amministrazione napoleonica e si trasformò in molto di più che una normalissima città-caserma, riuscendo a diventare capoluogo e poi centro amministrativo della Granda. Tra l’altro, con cadenza annuale vengono organizzati vari eventi in provincia di Cuneo, dedicati ad esempio a ricordare l’Armistizio del 1796.

L’abbattimento delle mura della città: quanti sono stati gli assedi?

Famoso per utilizzare in battaglia strategie e tattiche legate alle discipline di abilità, Napoleone il 2 luglio del 1800 cominciò ad abbattere le secolari mura della città. Eppure, dalle rovine del passato è nata una Cuneo diversa. Gli storici non sono ancora d’accordo su quanto siano stati nella realtà gli assedi portati alla città. Di solito si parla di sette attacchi, anche se sulla lapide posta sul palazzo del Municipio sono ben otto quelle riportate, considerando come venga compresa simbolicamente pure la lotta rivolta verso gli occupanti tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale.

Una parte di storici, invece, è più propensa nell’escludere dalla conta ufficiale l’assedio del 1515, dal momento che ebbe una durata davvero brevissima, pari solamente a sei giorni e che finì con uno scambio. Ben 4 mila scudi vennero consegnati a i mercenari svizzeri per provare a convincerli a non proseguire nel loro intento. Eppure, altri addetti ai lavori sostengono come siano stati ben dieci gli assalti. In questo caso, si tiene conto di quelli segnalati all’interno della lapide di largo Audiffredi, che includeva pure l’assedio dei milanesi di Visconti nel 1347 e nel 1348, oltre a quello compiuto nel 1799. Anche se, in realtà, quest’ultimo assedio è qualcosa di totalmente differente, visto che in realtà a Cuneo stavano combattendo ormai stranieri contro stranieri. In quel caso, infatti, a combattere erano le truppe napoleoniche guidate dal generale Clément, che affrontarono le truppe austrorusse, capeggiate a loro volta dal principe di Lichtenstein. (GUARDA QUI)

La prima occupazione del territorio di Cuneo da parte dell’armata di Napoleone ha una durata davvero breve, pari a solamente tre anni, ma sulla città ebbe un notevole influenza, viso che sia gli occupanti che i collaboratori locali diedero vita ad una serie di iniziative per rimettere in piedi la città e venne proclamata l’abolizione di ogni tipo di simbolo esteriore legato alla nobiltà. Il giorno esatto in cui la municipalità di Cuneo votò per annettersi al territorio francese fu il 7 febbraio del 1799: all’interno di quello che venne chiamato dipartimento dello Stura finirono le province di Saluzzo, Cuneo, Oneglia, Mondovì e Alba. Cuneo, già il 20 giugno successivo, si trasforma in capoluogo, facendo valere la sua supremazia sul territorio rispetto alla ribelle Mondovì, che venne invece saccheggiata. E, a questo punto, con qualche piccola modifica, darà vita alla provincia Granda.

Già a novembre, però, gli austrorussi portano l’assedio alla città, conquistandola. Bonaparte, però, ci mette meno di sei mesi prima di riprendersi Cuneo, facendo fuggire il 14 giugno del 1800 gli austriaci verso Marengo, riprendendosi i possedimenti persi. Questa seconda fase con Napoleone durò all’incirca quindici anni, ma venne caratterizzata da un netto cambiamento in termini di lotte ideologiche ed estremismo e un ruolo di spicco venne dato al conte Carlo Giacinto Caissotti di Chiusano. A Cuneo, in questo periodo si sviluppano tanti movimenti e associazioni illuministe e nasce anche la Biblioteca Civica del Piemonte nel 1802. La dominazione francese durò fino al maggio del 1814, quando i Savoia si ripresero la città.

 

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