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CEVA/ Lettera dei residenti al sindaco: "Si trovi una soluzione definitiva al problema alluvione del Tanaro"

MONDOVì

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SERGIO RIZZO - In data sette gennaio 2021, è stata nuovamente protocollata e inviata al sindaco di Ceva Lorenzo Bezzone, la seconda lettera di formale richiesta da parte dei residenti di Ceva (Cn) colpiti dall’ultima alluvione, avvenuta il 3 di ottobre 2020, per conoscere le decisioni che l’amministrazione Comunale intende prendere per la regimazione delle acque e il conseguente indennizzo dei gravi danni subiti.

Uno dei punti focali di questa lettera, è il fatto che devono urgentemente essere regimate e portate oltre il ponte della “Cattalana” le acque raccolte dai pozzetti ubicati nel piazzale “Le Val” e dell’incrocio di via “Polveriera” e via “Lungo Tanaro”, in quanto i primi allagamenti in tale zona sono scaturiti proprio da essi ancor prima dell'esondazione del Tanaro.

Pertanto, questa seconda lettera intende sollecitare l’amministrazione Comunale a voler prendere una soluzione sollecita e definitiva del problema “alluvione” da parte del Tanaro.

Al sindaco del Comune di Ceva. 

“La recente alluvione del 3 ottobre ha fornito la dimostrazione definitiva dei ritardi della messa in sicurezza del Tanaro e della necessità ormai impellente di intervenire per contenere gli effetti devastanti causati dai fenomeni meteorologici. Infatti, la frequenza e intensità degli stessi, unitamente ai relativi impatti nei confronti della comunità, non possono più essere negati o sottovalutati da nessuno e impongono, quindi, un’effettiva presa di posizione rispetto alle politiche del passato, risultate inadeguate e tardive e che hanno prodotto effetti devastanti e crescenti danni materiali.

È necessario ragionare in prevenzione e uscire dalle logiche di tutela ad emergenza ormai avvenuta, poiché le frequenti intense precipitazioni ci espongono ad alti rischi. Ai danni materiali ora si aggiungono quelli psicologici, viviamo ormai nell’angoscia e nella paura a ogni perturbazione o allerta meteo, poiché non ci sentiamo più sicuri neppure nelle nostre case e temiamo per la nostra stessa incolumità. I recenti eventi hanno reso evidente a tutti che il Tanaro poteva e doveva essere considerato una priorità assoluta.

Da anni invano si attendono interventi coerenti e risolutivi finalizzati alla adeguata messa in sicurezza delle zone urbanisticamente vulnerabili, opere che, pur se comunque tardive, non sono più procrastinabili da parte di coloro che sono chiamati a garantire l’incolumità della popolazione e la sicurezza del territorio. Alla luce di ciò, siamo quindi a chiedere all’Amministrazione Comunale di realizzare un sistema di comunicazione formale realmente partecipativo con cui aprire un confronto tra noi cittadini alluvionati ed i vari Enti interessati per conoscere le soluzioni migliori per fronteggiare il rischio idrogeologico ed i termini entro i quali verranno realizzate.

Non intendiamo entrare nel merito delle opere di difesa che si vorranno realizzare, in quanto necessariamente dovranno essere stabilite da specifici studi idraulici, le nostre priorità sono l’adeguatezza delle stesse e la celerità di realizzazione. Riteniamo però che il processo partecipativo debba prendere in considerazione ufficiale anche le nostre osservazioni. È evidente la necessità di demolire urgentemente il ponte sulla Provinciale, in quanto per le sue caratteristiche crea un effetto diga in caso di piena e limita il deflusso delle acque, tant’è vero che, nel corso dell’ultima alluvione, le stesse hanno scavalcato la stessa struttura di attraversamento, peraltro danneggiandola gravemente. Si segnala altresì, la necessità di regimentare le acque piovane per evitare che le stesse risalgono ed escano dai tombini. Senza ulteriori ritardi chiediamo che venga sgomberata piazza Le Val dal vario materiali depositati nel post alluvione, il cui pulviscolo potrebbe creare danni all’apparato respiratorio, o ancor peggio, detto materiale potrebbe tornare nelle nostre case in caso di esondazione o di copiose precipitazioni.

Vogliate anche segnalarci con quale atto è stata autorizzata l’area di abbancamento temporanea in area esondabile. Altra urgenza è il ripristino delle difese degli argini in lato destro che hanno ceduto a monte del ponte dell’oratorio. L’intervento di ripristino è dettato dal fatto che eventuali future piene potrebbero causare un effetto domino sui restanti pannelli, con conseguenze nuovamente devastanti per l’integrità della vita, dei beni e degli insediamenti. Partecipare all’intero iter progettuale auspicato ci permetterebbe di scongiurare ulteriori ritardi e tenere alta l’attenzione evitando che altre emergenze distolgano l’attenzione da questo problema. Infatti altri strumenti di rappresentanza si sono rivelati poco efficaci, la risposta all’interrogazione del consigliere di minoranza del novembre scorso non ci ha permesso di comprendere la reale volontà di intervenire sul Tanaro, in quanto si rimanda a una generica competenze della Regione Piemonte. La risposta del sindaco è risultata pertanto vaga, in quanto non ha neppure riferito se sono già state avviate interlocuzioni con la stessa Regione.

A questo punto sarebbe interessante conoscere le iniziative intraprese dal Comune per mitigare i rischi dall’alluvione del 2016 a oggi e quelle volte a coinvolgere o sollecitare altri enti o autorità competenti. Vorremmo altresì essere informati su come il Comune vorrà gestire eventuali future allerte meteo per la tutela delle nostre abitazioni e dei nostri beni mobili e se per la salvaguardia dell’incolumità pubblica sono previsti piani specifici. In ultimo, per quanto riguarda i moduli di quantificazione dei danni predisposti dalla Regione Piemonte, come già avvenuto nel 2016, non è previsto il risarcimento dei danni subiti ai beni mobili, quali autovetture, mobilio, ecc. Non essendo più disponibili ad accollarci i costi per la seconda volta, vorremmo che ci fosse indicato chi, se non la Regione, risarcirà questi danni, che certamente avrebbero potuto essere evitati (o quantomeno limitati nella loro portata) con un allertamento della popolazione più tempestivo. 

Molte famiglie si trovano in grandi difficoltà economiche e impossibilitate ad affrontare le spese per ripristinare i danni causati dell’ennesima alluvione ed a riacquistare i beni mobili persi o danneggiati, pertanto chiediamo che vengano sospese tutte le imposte/tasse e che ci venga anticipato subito il 50% dei danni subiti, previa autocertificazione degli stessi.

Somme che saranno poi compensate all’atto del totale risarcimento. Il Comune destini a bilancio le somme per tale fine o si faccia tramite con la Regione Piemonte per il risarcimento totale dei danni compresi quelli relativi ai beni mobili. 

 In attesa di una cortese e celere risposta, porgiamo distinti saluti.

I residenti di: Via della Polveriera - Via Nosalini - Via della Repubblica - Via Mario Gatti - Via Sant’Agostino -  Corso 4 Novembre - Zona Cameroni - Via Filatoio - Via Bertieri - Piazza della Libertà – Via campo Sportivo – Vicolo Toretta. Bazzano Claudio - Canavese Patrizia - Caramello Laura - D’Ercole Grazia - Granito Matteo - Grosso Guido – Merletti Carla - Risso Daniele - Rosso Marilena -  Spinolio Luisella - Spinolio Silvana -  Viglierchio Teresio  e Zigliani Monica”.

Sergio Rizzo

(Nella foto: piazza Le Val)

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