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CEVA/ Fabio Mottinelli sul taglio dei parlamentari: "Non basta il referendum"

MONDOVì

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SERGIO RIZZO - La posizione espressa è dei soli firmatari e non rappresenta la posizione di Fratelli d'Italia, pur essendo, alcuni di essi, dirigenti del partito pertanto Fabio Mottinelli, Paolo Chiarenza, Guido Giordana, Luca Ferracciolo e Denis Scotti, hanno inteso così inteso sottolineare il loro pensiero in riferimento al taglio dei parlamentari.

“Il taglio dei parlamentari, – spiegano i cinque,– viene sbandierato da molti come un grande successo di moralizzazione e di efficienza da parte della casta politica, quella che si è sempre più imposta dopo il crollo della Prima Repubblica (che era predominata dai partiti), tanto per intenderci. Questa riforma, potrebbe avere senso innovativo se manifestasse la volontà di condurre poi a un sistema presidenziale (un potere unitario e decisionale come hanno altri Stati moderni), e alla modifica della rappresentatività e delle competenze del Senato (attualmente doppione della Camera), mediante l’inserimento del mondo del lavoro, della produzione e delle arti. Gli italiani sono coscienti che il sistema democratico ha dei costi, ma quello che non accettano sono gli sprechi e le inefficienze spropositate, le incompetenze e l’insussistenza di parlamentari senza arte né parte, che se anche diminuiscono non mutano le cose.

Guardando ai politici cuneesi la ministra dei 5 Stelle Fabiana Dadone, non intende la necessità di un cambiamento sostanziale e arriva a affermare pubblicamente: “Con un Senato espressione delle Regioni o delle autonomie resterebbe solo la Camera bassa a svolgere la funzione di rappresentare i cittadini” e completa il suo pensiero di ministro della P.A. “Le due Camere, meno pletoriche, lavoreranno meglio. I parlamentari saranno necessariamente frutto di una maggiore selezione, più riconoscibili dagli elettori”.

Noi replichiamo che al Senato devono andare i rappresentanti delle categorie, dei cosiddetti corpi intermedi del volontariato. I cittadini vogliono scegliere direttamente i loro rappresentanti mediante il democratico voto di preferenza. Sia chiaro, andare a votare per il referendum va bene, ma non basta. Non ci prendano in giro buttandoci del fumo negli occhi!”

Sergio Rizzo

(Nella foto: Fabio Mottinelli)

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