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BRA/ La finzione si mischia alla realtà nel "mockumentary" dei liceali a teatro

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Al teatro Politeama di Bra (Cuneo) la serata è dedicata al progetto degli studenti del liceo "Giolitti-Gandino" di Bra, in provincia di Cuneo, nell'ambito del corso di cinema ideato dal prof. Augusto Leone. Si proietta "La Dama di Pollenzo" il mockumentary, dall'inglese mock, fare il verso, e documentary, "documentario". E' un genere cinematografico all'avanguardia: un film di finzione che ricalca i moduli stilistici del documentario, a volte con intenti satirici.

E' sulla Dama di Pollenzo, donna germanica, sepolta verso la metà del quinto secolo, rinvenuta nello scavo del 2002, che si incentra la trama. Il ricco e dettagliato corredo funebre, le riprese del villaggio nello svolgersi quotidiano al tempo dei Goti di Alarico e i vari personaggi, fanno da sfondo storico alla vicenda, che si snoda tra storia, sepoltura della Dama di Pollenzo, e finzione, la parte creativa col ritrovamento della sua lapide. Ove si leggono solo alcune lettere incise, oggetto di varie elucubrazioni e tortuose ipotesi sul loro significato, da parte di esimi storici e studiosi.

Lo spettatore si cala nella storia, avvinto da sapienti scenografie, luci, luoghi, costumi, ornamenti fedelmente riprodotti, mentre, nell'animo, aleggia un senso di incredulità, di dubbio su dove sia finzione o realtà. Infatti il finale sorprende per la chiave satirica dove si svela il significato banale della scritta sulla lapide, che fu oggetto di grandi disquisizioni storiche: quindi, uno sguardo critico sulla realtà. Dietro solo dodici minuti di corto, emerge impegno e bravura degli studenti, nel coniugare dato storico, con creativa e divertente invenzione. Impresa complessa superata con impegno e umiltà, con la guida dal prof. Leone, la collaborazione dei docenti Simona Oggero, Maria Grazia Scarzello e con l'apporto del professor Emanuele Forzinetti, di Daniela Brussino e di Cristina Dabbene.

"E' importante il linguaggio visivo e la capacità di raccontare - commenta la dirigente Francesca Scarfì - competenza che i ragazzi hanno acquisito, lavorando in gruppo con strumenti tecnici acquistati grazie ai contributi ricevuti. Hanno realizzato un prodotto bello e dignitoso. Ringrazio tutti coloro che hanno supportato il progetto: docenti, sponsor, istituzioni e tutti i professionisti che hanno collaborato".

A conclusione della serata, sono saliti sul palco, tra gli applausi del pubblico, la dirigente Francesca Scarfì, attorniata da studenti, docenti, e professionisti (regia, produzione e montaggio, troupe, cast). Tra questi, spettacolare per presenza scenica, i figuranti in costume dell'associazione l'Arc di Villar Costanzo (Arcieria sperimentale), che hanno dato un notevole contributo per la fedele riproduzione di costumi, ornamenti e armamenti del periodo dei Goti.

Fiorella Avalle Nemolis

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