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BRA/ L'opera di Francesca Semeraro dedicata a medici e Oss che hanno combattuto il Covid

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Viso minuto, lineamenti delicati, occhi lucenti nascosti sotto l'ala del cappello da alpino, gli stessi occhi lucenti che spuntano intensi dall'imbardatura da Oss nel reparto Covid. E' sempre lei: Francesca Semeraro. Trasformista per natura, coraggio e generosità in divisa grigioverde, dolcezza e sensibilità in divisa bianca, in borghese colore e talento espressivo di pittrice. Un cocktail di personalità dominato dalla passione.

Tutti elementi che si fondono nella sua opera pittorica, intensa e potente, intitolata Aria. Ispirata dal suo incontro sul campo di battaglia contro il Covid, scandisce la parola, dandone un significato ad ogni lettera. C ome, O gni, V issuto, I spira, D ipingere. Soffocamento, fame d'aria e quel capo reclinato all'indietro nell'atto di catturare anche un filo d'aria. Acquerello ecoline e matita, solo colori soft che conferiscono leggerezza al dipinto. L'azzurro è l'aria, i capelli gettati all'indietro volutamente sfumati di bianco significano la libertà.

Spiega l'artista: "Aria significa la mia rinascita dopo un mese nel reparto Covid dell'ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno, quando mi hanno trasferita per l'emergenza: un periodo brevissimo rispetto a quello dei miei colleghi. E' un' esperienza che segna, lascia strappi che non si ricuciono. All'inizio è la fame d'aria il peggior nemico, ma pian piano ho imparato, con fatica, a conviverci. E' la volontà di fare bene, di dare il massimo, che aiuta a sopportare l'imbardatura che imprigiona, soffoca e costringe nei movimenti".

Cosa ti ha lasciato questa esperienza?

“Ho provato sentimenti profondi, sconcerto, patimento, immersa in una bolla così diversa dalla solita quotidianità scandita da sicurezze. Ciò che segna, insegna ad apprezzare tutto ciò che prima sembrava scontato. Ho imparato a non lamentarmi, a risparmiare il fiato, per immagazzinare l'aria. Sì, quell'aria che consideriamo scontata, quando manca, toglie ogni forza, rallenta le azioni che invece l'emergenza richiede, allora subentra la forza, la lucidità: scegliere con prontezza le priorità. Come quando, in battaglia, sei sola ad affrontare il nemico, ecco che la forza interiore esce. Dedico la mia opera “Aria” ai miei colleghi, a chi combatte ogni giorno la propria battaglia. Un inno alla vita, alla libertà, alla forza!”.

Fiorella Avalle Nemolis

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