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Alla Soms di Racconigi un recital per raccontare le storie degli atleti perseguitati e uccisi

SAVIGLIANO

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CUNEO CRONACA - Nell'ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria e in collaborazione con IIS Arimondi Eula, Progetto Cantoregi propone il recital “Campioni della memoria. Lo sport e le leggi razziali”, che racconta le storie delle atlete e degli atleti perseguitati e uccisi a causa delle leggi antisemite. Va in scena sabato 28 gennaio alle ore 20.45 alla Soms di Racconigi (via Costa 23). Ingresso gratuito. Info: 349.2459042 – info@progettocantoregi.it.

Il testo del recital è tratto da una puntata del podcast “Fuoriclasse” del Salone Internazionale del Libri di Torino, ideato e realizzato da Marco Pautasso e Federico Vergari e disponibile sulle principali piattaforme di streaming gratuite. Sul palco lo stesso Marco Pautasso, presidente di Progetto Cantoregi, darà voce alle storie delle personalità dello sport la cui vita è stata stravolta, se non annullata, a causa della persecuzione antisemita nazista e fascista. Ad affiancarlo saranno alcune studentesse e alcuni studenti dell’Istituto Arimondi Eula di Racconigi.

A seguito dell'approvazione delle leggi razziali, gli ebrei furono esclusi dalla società e da qualsiasi tipo di servizio o attività pubblica. Tra le tante limitazioni imposte, ci furono anche quelle riguardanti lo sport, dal quale vennero allontanati tutti gli atleti di razza ebraica, al fine – come si disse allora – di “bonificare” il mondo dello sport. Giovani promesse o stelle affermate, ex campioni, di tutte le età, allenatori: intere generazioni di uomini e di donne, che avevano dedicato la propria vita allo sport, portando anche lustro alla propria nazione di appartenenza, furono perseguitate e annientate dalle leggi razziali.

Accompagnato da riferimenti musicali e servizi di cronaca dell’epoca, interviste di repertorio, il recital far emergere dal buio dell’oblio toccanti vicende umane e sportive: Arpad Weisz, giocatore e allenatore del Bologna, morto ad Auschwitz a 47 anni; Carlo Castellani, calciatore simbolo dell’Empoli, morto a Mauthausen sfiancato dalla dissenteria; Julius Hirsh, calciatore tedesco, primo ebreo in nazionale, arrestato dalla Gestapo e deportato ad Auschwitz dove venne ucciso; Eddie Hamel, calciatore dell’Ajax, internato ad Auschwitz dove morì nel 1940; Ernst Egri Erbstein, scampato alle persecuzioni e ai campi di sterminio, morì con la squadra del Grande Torino nella tragedia di Superga nel 1949. E poi ancora, altre vite saranno ricordate: Jeno Konrad, Wilmas Wilhem, Emerich Hermann e Gyula Feldmann, soprannominati gli allenatori “danubiani"; Renato Sacerdoti, presidente della Roma; Renato Jaffe, presidente del Casale; Giorgio Ascarelli, presidente del Napoli; Leone Efrati, pugile; Ferdinando Valletti, calciatore del Milan; i fratelli Cervellati, ciclisti e contadini; Helene Mayer, schermitrice tedesca; la squadra calcistica austriaca Sport Klub Hakoah; le Ginnaste ebree olandesi, medaglia d’oro olimpiade 1928.

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