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"Abbiamo sempre fatto così": le sfide dei giovani imprenditori cuneesi per superare i vecchi schemi

ALBA

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CUNEO CRONACA È stato un evento coinvolgente, innovativo, che ha lasciato duraturi spunti di riflessione nei tanti che vi hanno assistito: l’assemblea annuale del Gruppo Giovani Imprenditori (Ggi) di Confindustria Cuneo, convocata in quella città di Alba che per il 2021 è capitale nazionale della cultura d’impresa, è stata pensata per seminare consapevolezza nel campo fertile di chi fa impresa e appartiene alle nuove generazioni, in un tempo nel quale i cambiamenti si rincorrono a una velocità forse mai vista. 

Non per nulla, il messaggio più volte emerso è che, oggi più che mai, non solo non vale il classico “Abbiamo sempre fatto così!”, ma anzi questa impostazione cela il rischio di mettere in pericolo la stessa continuità aziendale.

“The new family business” è il tema scelto dal presidente del Ggi, Matteo Rossi Sebaste, e dai suoi collaboratori del Consiglio direttivo per un evento sviluppatosi lungo una scaletta innovativa, durante la quale l’attenzione non si è mai allentata, portando alla ribalta persone ed esperienze di assoluto rilievo e capaci di avere un fortissimo impatto. Ad augurare buon lavoro agli “imprenditori giovani” è stato il presidente di Confindustria Cuneo, Mauro Gola, il quale ha sottolineato l’importanza dell’argomento che sarebbe poi stato sviscerato tramite l’azzeccata e snella formula della “Ted-like conference” che ha visto susseguirsi sette relatori a cui è stato assegnato un tempo massimo di otto muniti ciascuno.

Gola ha evidenziato come l’85% delle aziende italiane, con il 70% degli addetti complessivi, siano a conduzione familiare e come tali siano 12.000 delle 18.000 imprese con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro l’anno. La questione è resa assai delicata alla circostanza che nel nostro Paese l’età media dei responsabili delle governance imprenditoriali sia alquanto elevata, assai più alta che all’estero: di qui la necessità di occuparsi in modo proattivo del passaggio generazionale da cui dipendono le continuità aziendali.

Dopo il saluto del sindaco di Alba, Carlo Bo, che si è richiamato alla folta schiera di imprenditori (in gran parte dei casi partiti in giovane età) che hanno fatto grande il territorio, Matteo Rossi Sebaste ha introdotti i lavori. Il Presidente del Ggi ha evidenziato come la ripresa post-Covid sia forte e come il mondo imprenditoriale abbia saputo fare bene, ma... non benissimo. Secondo Rossi Sebaste, infatti, lo spirito di autocritica dovrebbe indurre a riflettere sul fatto che c’era la possibilità concreta di fare meglio. Il Gruppo Giovani Imprenditori ne ha preso atto durante i mesi più duri della pandemia e ha accettato di “tornare a scuola”, partecipando al percorso avviato con Sda Bocconi e restando aperto a imparare perché “più conosci, più capisci di non sapere”. Di qui l’importanza di eventi come quello promosso presso il “Pala Alba Capitale”, ideato per continuare ad apprendere, guardando comunque al futuro con ottimismo, come è doveroso facciano i giovani. Molto interesse hanno suscitato gli interventi dei relatori, fra cui, in videoconferenza, c’era Riccardo Illy, il quale giovane non è, ma possiede lo spirito dei giovani e lo ha dimostrato dando utili consigli, partendo dalla narrazione della propria storia di imprenditore che ha dato vita e successo a numerosi progetti non soltanto in campo agroalimentare.

A raccontarsi e a raccontare sono stati: Nicole Cavallo, direttrice creativa del brand “Nicole Milano”; il manager Massimiliano Fissore di Best srl; Cristiano Ghibaudo, coach e formatore; Roberto Del Giudice del Fondo Italiano d’Investimento; Christian Zegna, fondatore dell’agenzia di comunicazione digitale Btrees e presidente del Ggi di Confindustria Biella.

A trarre le conclusioni, sempre con la formula della “Ted conference”, è stato il giornalista cheraschese Giuseppe Bottero, caporedattore Economia e Finanza de “La Stampa”, latore di parole improntate proprio all’ottimismo, legandolo alla trasformazione in atto che offre grandi opportunità a chi saprà coglierle, e i giovani sono “geneticamente” vocati a farlo.

La premiazione del bando “Giovani per i Giovani” ha concluso l’appuntamento al “Pala Alba Capitale” di piazza San Paolo. Veronica Petrelli, vicepresidente del Ggi e referente dell’iniziativa, ne ha ripercorso l’evoluzione, ricordando come sia stato un atto di ottimismo deciso a fronte dell’inizio della seconda ondata della pandemia, e ne ha sottolineato gli intenti, che sono quelli di sostenere l’ingresso nel mondo imprenditoriale delle nuove generazioni dispiegando una solida rete di aiuto alle buone idee che non è soltanto finanziario.

Il progetto che una commissione molto qualificata ha ritenuto di premiare fra gli otto in lizza è “Ripensare le Pmi”, proposto dalla startup con sede a Mondovì Crea Consul sas. Sul palco è salito il fondatore Francesco Cera, intervenuto anche a nome dei colleghi Enrico Bagnolatti e Giorgio Benzi. Il premio consiste in un finanziamento di 3.000 euro, nell’iscrizione gratuita al Ggi e, per due anni, a Confindustria Cuneo con l’accesso ai servizi a disposizione delle associate, nella possibilità di prendere parte al Percorso Startup avviato da Confindustria Cuneo e di essere seguiti dall’incubatore I3P del Politecnico di Torino e nella facoltà di partecipare gratuitamente a due corsi promossi dal Csi.

Il lato distintivo forse più significativo del bando “Giovani per i Giovani” è rappresentato dall’affiancamento, offerto agli startupper per sei mesi di tutoraggio, da parte delle socie del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Cuneo Giulia Gaudino e Alessia Caramello, le quali potranno trasferire loro il senso profondo del proprio essere “imprenditrici giovani” di successo.

La serata è stata condotta da Chiara Serra, responsabile della comunicazione di Confindustria Cuneo.

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