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A Pollenzo anche l'olimpionico Jury Chechi al convegno per parlare di futuro alla Tesisquare

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Alla prestigiosa Agenzia di Pollenzo, in provincia di Cuneo, c'è fermento nella sala Plenaria, sta per svolgersi il convegno Tesisquare NEXT. Broaden horizons explore beyond. Significativo e coerente con l'agire dell'azienda il titolo dell'evento, che tradotto letteralmente significa "La prossima Tesisquare: ampliare gli orizzonti, esplorare oltre".

Tre attori ad accompagnare i presenti (100 dipendenti dell'azienda e 131 clienti, tra i quali 20 stranieri) verso la Tesisquare next: Giuseppe Pacotto, Chairman and Ceo, nonché fondatore del Digital Innovation Gate 421, parallelo alla Tesisquare SpA; il general manager dell'azienda Giulio Berzuini, e ospite d'onore in veste di motivatore Jury Chechi, ginnasta e olimpionico, (ora titolare della omonima Academy in Prato) medaglia d'oro negli anelli alle Olimpiadi di Atlanta 1996 e Bronzo ad Atene 2004.

Non sorprenda la presenza di Jury Chechi: un campione sportivo può motivare, eccome, col racconto del suo lungo e impegnativo percorso sportivo. In sala aleggia entusiasmo nel ritrovarsi così numerosi in presenza, dopo due anni di stop per il Covid. Fa riflettere che un numero così importante di clienti, italiani ed esteri, abbia raggiunto la Tesisquare di Cherasco, in provincia di Cuneo, in Piemonte, la regione dei “bugia nen”.

La ragione è che la Tesisquare, guidata dal suo illuminato capitano, affiancato dalla creativa consorte Marcella Brizio, é un team affiatato, efficiente e collaborativo, che ha costruito e raggiunto obiettivi, grazie alla generosa politica aziendale, volta anche al sociale. "Sono anni di evidente crisi - spiega Giuseppe Pacotto - ma come succede spesso, le crisi stimolano, perché obbligano ad affrontare cambiamenti all'interno dell'azienda che avremmo voluto procrastinare".

Giuseppe Pacotto, ancora una volta conferma l'efficacia del suo mantra “Il futuro è l'esperienza che incontra l'innovazione, rigenerandosi”. Leader convincente, sguardo magnetico, con quel pizzico di follia alla Steve Jobs, ma rispettoso delle persone e dell'ambiente, polarizza l'attenzione con argomenti incisivi: chiarezza, sintesi, lucida valutazione sulle difficoltà attuali: cautela per la coda del Covid, e cambiamenti di strategia causati dal conflitto tra Russia e Ucraina. Ma è proprio nelle difficoltà che si colgono le opportunità. “Partire quando gli altri si fermano: nella competizione é la velocità che fà la differenza", è un altro mantra.

Afferma che la Tesisquare è guardinga, ma intende reagire alle tante sfide in atto, confermando la strategia di lungo termine dell'azienda e la volontà di rimanere indipendente. Quindi, per fronteggiare le nuove sfide, prospetta nuove strategie da sviluppare in modo strutturale e manageriale che non sia miope, quindi anche, con un occhio alla sperimentazione prudente, come opportunità di sviluppo in ogni settore, in cui protagonisti saranno le generazioni a venire.

Dell'efficacia dei mantra ne ha dato più prove. E altre ne darà. Così, maestro nel motivare, Pacotto invita sul palco l'ospite d'onore Jury Chechi a raccontare la sua esperienza personale. Il campione olimpionico accede dal fondo della sala, percorrendola tra applausi scroscianti. Ma non non sale sul palco, vuole essere alla pari con il pubblico, si presenta con semplicità e simpatia. E' autoironico, scherza sulla sua statura, sfoggia un repertorio di battute divertenti creando complicità col pubblico, è modesto ed è umile, emana carisma e capacità di emozionare, motivando, spronando a perseguire obiettivi, raccontando di sé: l'uomo e lo sportivo.

"La prima cosa da fare, secondo me, è capire esattamente quali sono i nostri obiettivi. Io ho capito il mio obiettivo quando ero bambino, sono stato sempre piccolino, capelli rossi, quindi non avevo grande socialità con gli altri bambini, qualche volta mi prendevano in giro, e quindi i miei genitori mi hanno stimolato a fare sport. Ho intrapreso diverse discipline sportive senza mai appassionarmi ad alcuna. A questo proposito vi racconto un episodio molto divertente, mia madre esasperata mi ha fatto provare la pallacanestro. Pensate un po'! Fortunatamente, perché ero curioso, ho incontrato la ginnastica. Mi sono divertito e ho cominciato ad allenarmi e dopo due anni, quando ne avevo 9 mi è venuto chiaro in mente il mio obiettivo svolgendo un tema "cosa vuoi fare da grande", scrissi, vincere le Olimpiadi. Sapevo che questo percorso avrebbe avuto un prezzo, ma ero pronto. Certo che ho fatto scelte difficili, la prima è stato trasferirmi dalla mia città, per prepararmi alla ginnastica in un centro specializzato. E' stato difficile a 14 anni lasciare la mia famiglia. Ma l'ho dovuto fare. E dopo questa, tante altre scelte ho dovuto fare. Per raggiungere gli obiettivi, è basilare sapere accettare anche le scelte difficili".

Il pubblico ascolta con stupore e ammirazione il campione rievocare le sue vicissitudini, tappa dopo tappa, a tratti con emozione: gloria, sì, ne ha avuta tanta, ma giorno per giorno, c'è voluto tanto lavoro, tanta costanza, è il prezzo  della sfida verso i sogni impossibili, alzando sempre l'asticella, ed uscire da quella zona di conforto in cui stiamo bene. Ma il Bronzo di Atene nel 2004, dopo un grave infortunio è stata la vittoria più bella, la sfida più difficile. Rivela il suo segreto: "Voglio essere padrone del mio destino e capitano della mia anima". Mi ha avvolta un turbinio di coinvolgenti e contagiose suggestioni, ho lasciato la sala conscia di volere alzare l'asticella motivata verso una nuova sfida. La motivazione ha fatto il suo mestiere.

Fiorella Avalle Nemolis

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