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Villar San Costanzo: il progetto Skholé si presenta a famiglie e insegnanti

SALUZZO

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E' stato presentato nella Sala Polivalente di Villar San Costanzo (Cuneo), di fronte ad un numeroso pubblico, il progetto Skholé, della cooperativa sociale Materie Vive. (LEGGI L'ARTICOLO)

ALICE MARINI - Tanti gli insegnanti e i genitori presenti in sala, incuriositi da quest'idea nata da una comunione d’intenti in una "culla della sensibilità" qual'è il paese della Valle Maira. Skholé di per sé non è una novità, ma è un'esperienza del tutto nuova per chi ha deciso di sposare la causa della scuola intesa dal punto di vista del bambino.

C’è Claudio, dirigente scolastico, che crede che i bambini sappiano creare meraviglia. “Il nostro intento - dichiara - è proprio quello di partire dall'attenzione verso questo stupore che ci sanno raccontare”. La scuola, intesa secondo l’accezione latina (otium) è il tempo libero, “il tempo per essere”. Così gli insegnanti a Skholé scelgono di lasciarsi ispirare dai bambini, dai loro desideri e bisogni, andando a proporre una didattica utile ad accompagnare il loro apprendimento fisiologico,

Poi c’è Michele, 24 anni, che ha lavorato a contatto con i bambini sempre spinto dal sogno di una riforma sociale. Lui, che a Skholé si occuperà di coordinare i professionisti, è convinto che sia necessario decostruire certe strutture mentali, avvicinarsi agli scettici, includere gli adulti, e far divertire il bambino partendo da tre regole base: rispetto per sé, rispetto per gli altri, rispetto per i luoghi e per gli oggetti.

Raffaella, pedagogista, precisa che la pedagogia non direttiva applicata alla scuola non è una moda del momento. Nasce con Rousseau e finisce in mano a grandi maestri (Neill, Rogers, Don Milani, Ivan Illich), per arrivare a noi (ancora molto impreparati ad accoglierla, ndr). In quest’ottica non vince più chi dirige, i bambini autogestiscono la vita della scuola decidendo attraverso delle assemblee le regole della vita comune e vivono, con gli insegnanti, una relazione paritaria.

Diverso il parere venuto fuori dal confronto con alcuni insegnanti della scuola statale presenti nel pubblico. Chi ha sostenuto che nella scuola statale le cose siano cambiate, che non ci sia più traccia di quella “zona di panico” che genera stress nel bambino. Chi si è impuntato sulla valutazione dell’apprendimento, chiedendo “come”, “quanto” e “perché non più” e ignorando i principi della pedagogia non direttiva.

Roberta e Paolo, entrambi esperti in ambito di scuola parentale, gestiranno la consulenza per l'ulteriore ramo della cooperativa dedicato alla scuola famigliare. Si prospetta dunque la possibilità di frequentare la scuola una sola mattina a settimana (per il bambino) oppure un giorno al mese (per la famiglia), e di seguire corsi residenziali il fine settimana. Sono previsti incontri aperti a tutti, una domenica al mese, nei quali verranno esposti i metodi, oltre a due proiezioni tra novembre e dicembre. 

Quanto costerà? Si è preventivata una quota mensile di 262 euro. Nel caso in cui si volesse scegliere soltanto una mattina a settimana (4 mattine al mese) il prezzo sarebbe di 53 euro. Ultima formula, un giorno al mese a 32 euro. I prezzi della ludoteca saranno espressi di volta in volta. 

Alice Marini

 

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