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Problemi e prospettive della Granda visti dalla Fondazione Crc

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“Alla vigilia del nuovo anno, è naturale fare una riflessione sulle importanti scelte strategiche che attendono la Fondazione CRC per contribuire, con la propria azione, allo sviluppo economico e alla coesione sociale del nostro territorio” afferma il Presidente della Fondazione Giandomenico Genta.

“Scelte che dovranno basarsi su una attenta lettura dei punti di forza e delle criticità che caratterizzano la provincia di Cuneo, come elementi da preservare e rafforzare ulteriormente in un caso, e come ostacoli da ridurre o superare per il futuro, nell’altro.

Utili indicazioni emergono, a questo proposito, dalla lettura della classifica annuale del Sole 24 Ore sulla Qualità della vita delle province italiane, pubblicata nel mese di dicembre, che colloca Cuneo al 18° posto nel 2016, così come dal Rapporto Competitività delle Aree Urbane italiane 2016 – sostenuto anche da noi – recentemente presentato in anteprima da Sinloc e dagli altri enti di ricerca coinvolti, che sarà a breve disponibile sul nostro sito.

Analisi che, peraltro, dipingono un quadro di luci e ombre della provincia di Cuneo in gran parte coerente con quello evidenziato, a settembre, dal Dossier socioeconomico 2016 elaborato dal Centro Studi della Fondazione (http://www.fondazionecrc.it/index.php/analisi-e-ricerche/dossier-socio-economici).

Al di là dei migliori o peggiori posizionamenti della provincia cuneese nelle classifiche nazionali – segnali a cui bisogna comunque prestare attenzione – è importante tenere conto dei dati che mostrano le maggiori difficoltà o arretratezze, su cui occorre lavorare.

La provincia di Cuneo si presenta ancora oggi, nonostante la fatica della fase di crisi che abbiamo attraversato, una comunità locale coesa e inclusiva, che conta sul ruolo della famiglia e della solidarietà (come evidenziano il numero di onlus registrate per abitante), con livelli di disoccupazione contenuti, soprattutto per i giovani, e un sistema produttivo intraprendente (con punteggi elevati per numero di imprese, PIL pro capite, export in percentuale sul PIL), che garantisce ancora buoni livelli di reddito, in un contesto di elevata qualità ambientale.

Dall’altra, sono evidenti gli aspetti nei quali il Cuneese risulta meno competitivo, tanto da far perdere 11 posizioni nella classifica del Sole rispetto al 2015, soprattutto in un’ottica di lungo periodo: ancora troppo limitati gli investimenti in innovazione e ricerca (poche start up innovative e brevetti), livelli di scolarità bassi rispetto alla media (ancora pochi laureati nella fascia 25-35 anni), un deficit di infrastrutture e reti sia materiali sia immateriali (scarsa accessibilità alla banda larga per una elevata percentuale di popolazione), un’offerta culturale frammentaria e non del tutto valorizzata (bassa percentuale di librerie per abitanti e di ingressi a spettacoli), non sufficienti alcuni servizi essenziali per il sostegno alle famiglie (a partire dalla limitata disponibilità di posti in asili nido prima infanzia rispetto alla domanda potenziale).

La Fondazione CRC, con uno spirito attento alle esigenze del presente, ma fortemente orientato a costruire un futuro solido per la provincia di Cuneo, intende partire da questi segnali di criticità come stimolo per rinnovare il proprio impegno a fianco degli enti del territorio, a partire dal nuovo anno”.

Con il nuovo anno, infatti, diventerà attivo il Programma Operativo 2017 della Fondazione, approvato dal Consiglio di Amministrazione a ottobre 2016, ovvero il documento programmatico di riferimento annuale per l’attività progettuale ed erogativa. Intanto, il Consiglio Generale sarà impegnato nei primi mesi del 2017 nella definizione del prossimo Piano Programmatico Pluriennale, che dovrà orientare l’azione dell’Ente per il quadriennio 2018-2021, con l’individuazione dei principali ambiti di intervento e degli obiettivi generali da perseguire.