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Vaccini, mobilitazione e raccolta firme del Pd di Cuneo: "Il diritto alla salute non si rimanda"

CUNEO

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Riceviamo e pubblichiamo: "Il Partito Democratico della provincia di Cuneo aderisce alla campagna “Io vaccino” ed è mobilitato nella raccolta delle firme per la petizione “Vaccini: il diritto alla salute dei bambini non si rimanda”.  La decisione della maggioranza di governo di rinviare l’attuazione della normativa sull’obbligo vaccinale mette a rischio i livelli di sicurezza sanitaria elevati raggiunti dal nostro paese e la salute delle persone, per questa ragione va combattuta con una corretta informazione.

“Non si combatte la scienza, si combattono le malattie – si legge nella petizione lanciata a livello nazionale dal Partito Democratico – occorre garantire la tutela della salute e ci uniamo agli appelli perché il Parlamento rispetti la scienza”. È inaccettabile che chi governa presti il fianco alla disinformazione antiscientifica per puro calcolo elettorale, speculando sulla superstizione di poche persone, vittime loro stesse della propria incapacità di discernere, tra le migliaia di contenuti pubblicati on line, le notizie vere dalle palesi falsità.

La scelta di vaccinare i propri figli deve essere supportata e accompagnata da una corretta informazione che aiuti i genitori a comprendere l’importanza di questa conquista della medicina per l’intera società. Dovere di chi governa, a prescindere dell’orientamento politico, è tutelare la salute delle persone, con un riguardo particolare per chi, come i più piccoli, è più esposto ai pericoli e ha il diritto di non rischiare di ammalarsi nel momento in cui la scienza ha sviluppato le conoscenze utili a combattere molte malattie infettive che, fino a pochi decenni fa, erano causa di patologie gravissime.

“Il calo delle coperture vaccinali, sceso al di sotto di percentuali di sicurezza, a causa di notizie false fatte circolare ad arte attraverso il web, – ha dichiarato il segretario provinciale Flavio Manavella – ci obbliga a una riflessione più generale sulla vulnerabilità della nostra società che pare non avere gli strumenti minimi di conoscenza per difendersi da chi intende speculare, per guadagno economico o per inseguire un facile consenso elettorale, sull’incapacità di molte persone di fondare le proprie convinzioni sulla base di una informazione corretta.

Va fatto un appello a tutti, che vale non solo in questo campo, perché non ci si limiti a consultare fonti poco attendibili su internet per comprendere fenomeni complessi, ma ci si abitui, senza comunque rinunciare a una lettura critica, a documentarsi attraverso una pluralità di fonti autorevoli".

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