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Una vita di sorprese sempre in coppia a Bra: "E con questo sono già 54 San Valentino insieme!"

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Era il 1985, vent'anni dal nostro matrimonio. Non sapevo se fossero nozze di legno, latta, ceramica, o che altro, non davo retta a queste usanze. E Marzio ancora meno. Sicchè il 14 febbraio del 1985 ci guardammo stupiti: "Sono già venti San Valentino insieme!"

Il giorno prima delle nozze mi aveva assalito un dubbio che esternai, in modo esplicito, professionista in sincerità, il tatto non era un mio pregio: “Ma, il matrimonio religioso, e noi lo facemmo, prevede... fino a che morte non vi separi! Ho solo diciotto anni. E se per caso mi innamorassi di un altro? Se dovesse succedere, che faresti?”

“Lo ammazzerei!” mi rispose. Come fosse la cosa più naturale del mondo. Mi sentii molto sollevata, era una promessa di fedeltà. Mi guardai bene dal confessargli che io avrei fatto lo stesso. La mia teoria in amore è non dare troppe certezze, lasciare sempre un piccolo spazio al... chissà, non si può mai sapere! Tenere sempre un po' sulla corda.

Sono un po' stronzetta, lo so, ma troppe sicurezze mi danno molta insicurezza. E che ne sappiamo del futuro? Meglio precisare e non compromettersi troppo. Sicchè conclusi: “Non ipotechiamo il futuro. Vedremo, festeggeremo di anno in anno". Marzio acconsentì. Che altro poteva fare?

Così, in quel 1985 decidemmo che si doveva festeggiare, sempre in previsione del chissà, non si sa mai. La sera del 14 febbraio, tirate giù le serrande del nostro negozio Map, l'incasso generoso (erano anni di sfarzi), ci indusse a spenderlo per un viaggio, una sorta di anniversario per le nozze, non ci importava di che materiale fosse: legno, carta, ceramica...

Sicchè consumammo una cena veloce, e mentre Marzio faceva un giro di telefonate, io preparai le valigie. “Che metto in valigia?” Strillai a Marzio dalla camera da letto. Di solito, apro l'armadio ed esagero. Questo mi serve, questo pure, e di questo non potrei farne a meno.

E lui, impegnato al telefono (a quei tempi l'apparecchio era fisso e di solito sistemato in salotto) mi rispose un po' seccato: “Lascia qualcosa nell'armadio, in aereo i bauli pesano troppo!”. “Quale aereo, io non ci salgo. Via terra, via mare, tutto bene. Ma via cielo proprio no. Dovresti saperlo!” Mi prese l'ansia del volatile principiante. Il mio battesimo dell'aria, un anno prima, fu solo da Torino Caselle a Roma Fiumicino. Un'ora di volo, troppo, e una levataccia per passare ore di attesa in aeroporto. No, non si poteva fare.

La valigia mi guardava spazientita: “Allora ti decidi a riempirmi, si o no? Sono così bellina, ultimo modello con le rotelle, tinta lilla, hai fatto impazzire il negoziante per il colore, e ora me lo fai fare un giretto, sì o no? E' da Natale dell'anno passato che me ne sto chiusa al buio in sgabuzzino. Eh, basta!”

Marzio finalmente mi comunicò: “Tutto a posto. Ho già prenotato per la Sardegna. Il volo è tra tre giorni con partenza dall'areoporto di Bologna - Borgo Panigale. Intanto, adesso, ci mettiamo subito in auto per raggiungere Venezia, dove soggiorneremo in attesa del volo per la Sardegna”. “Che c'entra Venezia con la Sardegna, con Bologna? Che confusione. Non ce la posso fare. E poi in volo no. Non se ne parla". “Ormai ho prenotato tutto col mio amico Gianni dell'agenzia viaggi, siamo fortunati, ci ha trovato un volo per la Sardegna. Fidati".

Pensai di affidarmi al mio sposo, ma sì, da Bologna alla Sardegna era poi un'ora di volo. Intanto pensavo già a Venezia, dove cadeva anche il Carnevale. Fantastico! Vestirmi ancora più frivola del solito, senza sentirmi l'odioso ritornello: “Siamo già a Carnevale?”. Era lo sfotto' dei geniali paninari di allora: abbigliati tutti uguali, look casual, ma molto, molto, griffato.

Per i quali avevo già pronta la formula del contrattacco: “Credo di sì, perchè voi siete già mascherati!”. Ci rimanevamo maluccio i ragazzetti, impreparati alla risposta di un'adulta che aveva il disprezzo delle conseguenze. Usciva di casa con addosso proprio tutto ciò che le pareva consono al proprio umore. Infischiandosene di cosa diceva la gente. Soprattutto se erano giovani fessacchiotti, un gregge senza personalità.

I giorni a Venezia furono impagabili! Troppo lungo raccontare. Invece l'imbarco a Bologna fu traumatico, perchè io, provincialotta viaggiatrice di terra e di mare, non conoscevo le usanze degli aereoporti. Già quella ventata di aria condizionata all'ingresso, e quel brulicare di umanità, stranita, che correva di qua e di là, per arrivare in tempo. E partire un po' prima da casa?

E poi non rispettavano il senso di marcia, lunghi, infiniti percorsi, cercando di scansare i viaggiatori folli. Tuuti con il naso all'insù, alla ricerca del proprio gate. Ma che era 'sto gate? Quando arrivai, appunto, al nostro gate non mi accorsi che la direzione era Tenerife, che con la Sardegna non c'entra nulla.

Nella sala d'imbarco una viaggiatrice anziana, di quelle che si fanno solo gli affari altrui, mi disse: “Anche lei a Tenerife? Guardi che lì fa caldo. Dovrà togliersi un po' di roba di dosso!”. La guardai con disprezzo: “Signora, anche se non è affar suo, noi siamo diretti in Sardegna”. E poi, per dirla tutta, neanche i miei genitori riuscivano a dirmi come dovevo vestirmi!

La signora, sgranò gli occhi, non sapeva se sentirsi offesa, oppure preoccupata per una pazza, vestita come fosse la sorella di Renato Zero. Marzio, affacciato alla vetrata per osservare gli aerei in partenza, sentì e rivolse uno sguardo minaccioso alla vecchia impicciona. Lei, capì solo una cosa: doveva tacere.

Ed io capii, che eravamo diretti a Teneriffe: “Marzio, svelando a tutti i presenti la mia ignoranza in geografia - dove diavolo si trova Tenerife? Quante ore di volo? Che lingua parlano?” Mi rabbonì: "E' un'isola, ti piacerà. Poche ore di volo. Volevo farti una sorpresa".

C'era riuscito. Eccome! Fui lo zimbello dei passeggeri per tutto il viaggio. Il più spiritoso mi disse: “Signora, guardi giù, c'è la sardegna. Se crede può fare un tuffo!”. Oggi, 14 febbraio 2019, Marzio sta ancora dormendo, chissà cosa devo aspettarmi quest'anno!

Buon San Valentino a tutti.

Fiorella Avalle Nemolis

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