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Tra blocca e sblocca cantieri, no Tav e sì Tav, questione migranti: tutto si lega al voto europeo

CUNEO

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PIERCARLO BARALE - La prima cosa che hanno fatto, dopo la vittoria elettorale, i pentastellati, è stata il blocco di tutti gli appalti per le opere pubbliche, a qualunque punto si trovassero le procedure: dai progetti ai collaudi. Ad ogni opera pubblica - a loro dire - potevano corrispondere episodi di corruzione di certa commissione o in corso di esecuzione o di tentativo. Perciò nulla di meglio che bloccare tutto, ovviamente compreso l'odiatissimo Tav. Non si pronuncia "la Tav", cioè la linea ad alta capacità, ma il treno, che porterà solo merci e mai persone - “vangelo Travaglio”. Per la funzione è stato nominato - pur essendo carente di esperienza - elevandolo al rango di ministro, il sig. Toninelli.

Ha eseguito ed esegue il compito con perseveranza, tenacia, continuità, al punto di tenersi nel cassetto la più che discutibile valutazione costi-benefici. 

Certamente nel voto di sfiducia parlamentare verrà confermato, dal momento che i leghisti - ed ovviamente i pentastellati, dei quali è espressione - non se ne potranno esimere. In questi giorni al Parlamento Europeo è anche andato in scena un tentativo dei pentastellati di far saltare i finanziamenti europei per il completamento della Tav - già assegnati e di prossimo incremento. Con un emendamento hanno tentato il colpaccio, bloccato dalla prontezza di riflesso dei deputati leghisti.

Quale gioia per i valsusini irriducibili, se fosse andato in porto, proprio alla vigilia delle elezioni europee. Da sondaggi attendibili risulta che più della metà degli elettori pentastellati approva la Tav, in quanto - nonostante il “vangelo di Marco Travaglio” - il buco servirà, come parte essenziale, del corridoio europeo 5, est ovest, sia per le merci che le persone - nonchè per raggiungere Parigi e poi - sotto la Manica - anche Londra.

Visto l'imminente accordo con la Cina per la Nuova Via della Seta, predisposto da un leghista e perfezionato da “Giggino” in veste di ministro per il commercio, la Tav diventa ancor più irrinunciabile. Altrimenti non si comprende come potrebbero raggiungere la Francia i due milioni di container che saranno sbarcati nei porti di Genova e Trieste ogni anno. Dobbiamo però stare molto attenti, soprattutto a livello europeo, agli agguati pentastellati, come quello sventato. Infatti, la Svizzera ha stanziato una dozzina di miliardi per il potenziamento della intera rete ferroviaria con l'alta velocità. Ha svolto confidenziali trattative con la Francia, per cercare di portare il corridoio 5 al di là delle Alpi, così tagliandoci fuori. Non possiamo attenderci da Macron particolari riguardi. Gli interessi transalpini potrebbero convergere con quelli elvetici, ed allora, addio Tav. A meno che, tra “Giggino” e il leader cinese ospite a Roma il problema Tav non venga urgentemente affrontato, magari con un tavolo internazionale Italia-Cina e Valle di Susa.

Un governo nato male, senza - finora - avversari politici, ma solo alleati da usare al momento, anche senza compensi, sta facendo figuracce - ovunque. Finora abbiamo assistito al blocco di un anno, con danni enormi per l'edilizia ed 800 mila addetti disoccupati per i cantieri bloccati. Ora, due mesi prima delle elezioni europee, il Capitano dichiara che tutti i cantieri verranno sbloccati subito e le norme sugli appalti totalmente modificate.

Liberi tutti? Anche quelli ai quali Toninelli aveva legato le mani, già quasi arrivate alla marmellata - secondo il vangelo pentastellato? Il ministro ha diligentemente recitato la parte assegnatagli. Salvini ne era ben conscio, ma ha preferito dedicarsi alla guerra ai migranti, con piena soddisfazione dei sovranisti, dimenticandosi quanto avveniva in Libia. Ora la guerra è finita, il nemico è sparito: ne arrivano quattro al giorno e ne vengono rimpatriati 18. Il Capitano aveva promesso cose diverse. Ora che il nemico non c'è più, che l'Europa ci ha accolti con il cappello in mano a chiedere l'approvazione del bilancio in deficit, occorre trovare un nuovo nemico.

Altrimenti, avendo già coperto tutto il contenuto della "pancia" del paese, il Capitano non potrà aumentare i consensi. Oltre un certo punto, ci sarà la saturazione del fenomeno salviniano. Le elezioni europee faranno chiarezza sui pentastellati scoordinati anche tra loro e sul consenso salviniano, dal momento che il Pd è resuscitato e potrà essere minoranza effettiva.

Piercarlo Barale

 

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