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"Presidente-sindaco, sull'ex Ipi di Cuneo le nostre sono osservazioni e proposte, non suggestioni"

CUNEO

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Caro Direttore, a seguito di vari articoli (leggi qui cuneocronaca.it) comparsi sulla nostra proposta “Un polo scolastico per le Superiori nell’ex IPI“ riteniamo opportuno precisare che, contrariamente a quanto riportato in uno di questi articoli, al sindaco non abbiamo trasmesso solo una lettera di commento critico ma bensì precise “Osservazioni” alla determina dirigenziale che ha accolto la proposta del PEC, in zona VCC2, dei due proponenti, vale a dire la Provincia proprietaria degli immobili ex IPI e la società privata proprietaria del piazzale Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto.

La proposta prevede che siano demoliti tutti i fabbricati ex IPI con nuova costruzione di fabbricati residenziali per una superficie SUL complessiva di 7200 mq, di cui 5100 mq. di competenza della Provincia e 2100 mq. di competenza dei privati. Con  le nostre osservazioni  (che non sono suggestioni come le ha definite il sindaco Federico Borgna nella sua replica) riteniamo che, considerato che attualmente vi è carenza di spazi e di aule per le scuole ubicate nella città (vedasi il caso del Liceo che affitta i locali nel fabbricato  della “Sacra Famiglia” in Corso Soleri, delle Magistrali spostate nelle sede della Media n.2 di via Vittorio Bersezio” ed altri casi ancora) un Ente Pubblico dovrebbe pensare “in primis” a mantenere i servizi e non comportarsi come un immobiliarista privato.

Non si comprende quindi per quale motivo si preferisca demolire il fabbricato ex IPI compreso fra la via XX Settembre e via Monte Zovetto che risulta ancora essere in buon stato e che, con poca spesa, potrebbe essere recuperato e collegato in parte con il Liceo esistente. Qualcuno potrebbe obiettare che i costi del recupero sarebbero notevoli ma non è così perché, fino a qualche anno fa, il fabbricato era la sede dell’Assessorato provinciale della cultura e delle scuole e la sua configurazione è consona alle esigenze di una scuola con una bellissima scala centrale dalla quale si accede a locali ampi e spaziosi, che potrebbero essere adibiti ad aule, dotati di  idonei servizi igienici esistenti e di adeguate uscite di sicurezza, rappresentate dalle due scale posizionate agli estremi del fabbricato.

Facciamo notare che, diversamente da quanto risulta da un servizio sull’argomento, la nostra proposta non riduce la SUL (Superficie Utile Lorda) di mq. 2100 del privato che rimarrà tale, ma solo la SUL di 5100 mq. di competenza della Provincia che verrebbe suddivisa in  2100 mq. residenziali da realizzare con  un fabbricato in Via Q. Sella e in  3.000 mq. che sono quelli esistenti nel fabbricato ex IPI.

Nella replica ad un giornale il sindaco Borgna ha dichiarato: “Sturlese e Sartoris fanno politica. Registro la loro suggestione, che però arriva a cose fatte. Quel PEC è stato approvato due anni fa in Consiglio Comunale”.

Ma, come è noto a tutti, un PEC  non è approvato dal Consiglio Comunale (che nel 2016 deliberò la Variante al Piano Regolatore a maggioranza con voto contrario del gruppo di Garelli) ma dalla Giunta e quindi è del tutto legittimo e costruttivo chiedere che lo strumento esecutivo sia adattato, nel rispetto sostanziale dei parametri di Piano, alle esigenze della città. Ciò è quanto abbiamo fatto, presentando le nostre osservazioni al PEC e chiedendo una discussione pubblica sulla destinazione dell’Area.

In ogni caso, il presidente della Provincia non deve dimenticare di essere anche il sindaco della città di Cuneo e noi riteniamo che potrebbe configurarsi un conflitto di interessi, evidenziato dal riscontro che  la proposta di  PEC avanzata non pare recare alcun vantaggio alla città, ma solo utili all’Ente Provincia. E che dire della modesta cifra di circa 600.000 Euro rappresentata  dalla monetizzazione delle urbanizzazioni proposte nel piazzale (che attualmente dispone di più di 200 posti auto)  che non saranno realizzate e che verranno monetizzate, quando le Norme di Attuazione del Piano Regolatore vigente dispongono che i parcheggi pubblici (se sono superiori a mq. 200 di Sul pari ad otto posti auto) non possono essere monetizzati?

Ed è proprio per questo motivo che (non trattandosi di PEC di iniziativa privata, ma di una ristrutturazione urbanistica pubblica-privata, nel caso specifico) la proposta di PEC presentata deve essere discussa ed approvata (anche alla luce delle relative osservazioni di merito da noi presentate)  anche dal Consiglio Comunale che deve tutelare l’interesse della città e dei cittadini.

Ugo Sturlese, consigliere comunale “Cuneo Per i Beni Comuni”

Riccardo Sartoris, presidente Movimento Consumatori sezione di Cuneo

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