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Signor ministro, perché non si riapre ancora il ponte di Fossano?

FOSSANO

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Riceviamo e pubblichiamo: "Presentata oggi (giovedì 26 ottobre) al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti un’interrogazione relativa al crollo del ponte sulla tangenziale di Fossano (Cuneo) avvenuto il 18 aprile. Primo firmatario il deputato Mino Taricco, con le colleghe Chiara Gribaudo e Anna Maria Carloni.

Il crollo del ponte della tangenziale di Fossano che taglia via Marene, all’altezza del cimitero, è crollato il 18 aprile causando la chiusura di 7 chilometri di tracciato. La strada citata interseca l'autostrada A6, presso la frazione Tagliata di Fossano, nota come "nuova strada Anas 183" di Fossano. È a due carreggiate con due corsie per marcia ed è stata aperta nel 2000, con uscite Fossano Nord-Marene.

In quel frangente, una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Fossano stava operando un posto di blocco al di sotto della tangenziale e, sentendo degli scricchiolii, si sarebbe allontanata, lasciando la vettura parcheggiata sotto il ponte. Questa è stata infatti schiacciata dal crollo, lasciando per fortuna illesi il maresciallo aiutante Giuseppe Marcegliano e il carabiniere Vincenzo Matera.

Il presidente dell'Anas istituì immediatamente una commissione d'inchiesta presieduta dal generale dei carabinieri Roberto Massi, direttore della Tutela aziendale dell'ente, e composta da due ingegneri strutturisti ed esperti di tecniche costruttive, con l’intento di accertare cause e responsabilità. Anche il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti organizzò l'istituzione di una commissione ispettiva di esperti del dicastero per analizzare e valutare l’accaduto.

Ad un mese dal crollo, la Procura di Cuneo inviò gli avvisi di garanzia: dieci indagati per disastro colposo tra esecutori dell’opera e collaudatori, ex dipendenti Anas. Nel mese di giugno scorso, i blocchi da oltre 260 tonnellate l’uno sono stati spostati dagli operai della Saisef, la ditta di Mondovì incaricata dall’Anas per la rimozione. I detriti venivano spostati nel piazzale del vicino cimitero. Trascorsi vari mesi dal crollo, nulla è cambiato dal 27 giugno scorso, quando un’ordinanza della Provincia aveva autorizzato la riapertura di via Marene dopo la rimozione del manufatto, e la tangenziale è tuttora inutilizzabile.

Spiega Taricco: «Ora, l’iter si sta allungando parrebbe a causa di prove che Anas starebbe facendo sulla porzione di ponte non crollata, oltre 100 campate. I primi test, eseguiti con prove di carico e tecnologie avanzate di tomografia, avrebbero spinto Anas ad eseguirne altri. La data ipotizzata per la fine di questi test era stata inizialmente il 20 luglio, poi posticipata a fine agosto.

Ma ad oggi tutto è fermo. In un incontro del 10 ottobre a Torino con l'ingegner Ugo Dibbennardo di Anas, l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Francesco Balocco ha comunicato di aver sollecitato una soluzione per conciliare l'esigenza di una riapertura rapida con condizioni di sicurezza assolute per i cittadini, ma la risposta del responsabile dell'area compartimentale di Anas Angelo Gemelli avrebbe affermato che al momento non è possibile dare indicazioni sulla data di apertura.

Bisogna sottolineare che l'interruzione della circolazione sta causando notevole disagio alle attività produttive del territorio fossanese, tutte le attività economiche, non solo le imprese di autotrasporto, stanno risentendo economicamente, direttamente e indirettamente, delle conseguenze del blocco.

Il sindaco della città Davide Sordella ha inviato una lettera ad Anas, firmata anche dall'assessore comunale alle Attività Produttive Cristina Ballario, dal presidente della consulta delle attività produttive e rappresentante di Confartigianato Imprese Cuneo Aldo Caranta, dal vice presidente della consulta delle attività Pproduttive e rappresentante di Ascom Fossano Roberto Sordo, dal presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, zona di Fossano Clemente Malvino, dal segretario di Coldiretti, zona di Fossano Corrado Bertello e da Marco Brandani di Confindustria Cuneo, per sollecitare un veloce termine dei controlli necessari e richiedere urgentemente una stima il più attendibile possibile delle tempistiche di ripristino del tratto stradale.

«Ora, abbiamo chiesto al governo se non reputi necessario mettere in atto le azioni dovute per avere risposte e tempi certi, liberando il parcheggio del cimitero dalle macerie, riaprendo la circonvallazione e procedendo contro i responsabili»".

 

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