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Si realizza l'antico sogno di arrivare in cima alla torre simbolo di Priero

MONDOVì

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SERGIO RIZZO - Alessandro Ingaria, sindaco di Priero (Cuneo) informa che l’Amministrazione comunale ha siglato in questi giorni un accordo con la famiglia Palma, proprietaria della Torre medievale, simbolo del paese, per la sua valorizzazione turistica. Il contratto è di comodato d’uso gratuito della durata ventennale, che consentirà all’ente di aprire l’opera di difesa militare al pubblico con la realizzazione di un percorso di visita che permette di raggiungerne la sommità.

La Torre Maestra di Priero fu edificata nel XIV secolo, come è possibile trarre da alcune descrizioni delle fasi costruttive presenti nell’atto di fondazione del “Burgus Novus” del 1387. La torre è situata nell’angolo Nord-Est del Borgo fortificato e controllava l’accesso da Montezemolo. Alta circa 37 metri, è costruita in muratura di pietra grigia all’interno della quale sono chiaramente visibili le antiche buche pontaie e alcune aperture realizzate in epoca successiva alla sua costruzione.

Il coronamento è in laterizio e sporge a sbalzo su una fila di beccatelli dritti e molto alti, congiunti ad arco con caditoie piombanti. Attualmente, la Torre Maestra presenta una copertura a tetto conico, ma si presume che in origine terminasse con una merlatura. Secondo alcune ipotesi, la grande torre cilindrica oggi visibile faceva parte di un antico castello che comunque non viene documentato prima del tardo cinquecento e, in quell'occasione, era già da considerare come palazzo o residenza signorile. I resti di questo castello sarebbero visibili lungo il lato Nord delle mura di recinzione.

“Ogni cittadino – spiega il sindaco di Priero, Alessandro Ingaria – è particolarmente affezionato a questo bene simbolo del paese che, con la sua imponenza, fa da corona al borgo medievale. Avere la possibilità di rendere visitabile il simbolo di Priero, presente in ogni immagine e in ogni ricordo di chi ha conosciuto il paese, è un antico sogno che ricorre nella mente di ogni abitante innamorato di questo borgo. Il Comune si è semplicemente fatto messaggero di questo desiderio e s’impegnerà, insieme a tutta la comunità, per la valorizzazione di questa meraviglia nascosta".

Sergio Rizzo

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