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Maggior memoria a Cuneo sul come e il perché non si era raggiunta la vetta nel Bando Periferie

CUNEO

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RICCARDO SARTORIS - Torniamo ad occuparci del Bando Periferie in quanto da qualche parte si cerca di far passare come un "furto" la scelta del Governo di rinviare di circa due anni, e NON revocare, l’erogazione dei finanziamenti. Specifichiamo che il progetto con il quale la Città di Cuneo aveva partecipato al Bando si era posizionato al 71° posto, posizione che non consentiva di accedere ad alcun finanziamento (limitato ai primi 25).

Successivamente, il Governo Renzi aveva reperito le risorse per finanziare tutti i progetti senza alcun tipo di verifica e controllo sulla loro coerenza e legittimità.

Ricordiamo, a chi ha scarsa memoria, che la minoranza del primo mandato Borgna con il Pd all’opposizione, (consiglieri Noto, Pittari, Demichelis) aveva attaccato la maggioranza sul Piano Periferie, stigmatizzando il fatto di non essere riusciti ad entrare nei primi 25, presentando un’interpellanza che accusava l’Amministrazione Borgna di aver perso un’occasione di finanziamento, chiedendo a sindaco e assessore Spedale se si sarebbe proceduto ugualmente con le modifiche urbanistiche e se l’impegno di 900 mila euro per la progettazione messi a bilancio sarebbero stati mantenuti o meno. “La cifra stanziata in Finanziaria va a coprire i progetti presentati da 24 Comuni – scrivevano le minoranze -; per tutti gli altri, compreso il nostro, bisogna augurare che i futuri Governi continuino a reperire risorse per rifinanziare il Bando. Il non aver ottenuto punteggio e posizionamento migliore ci rammarica perché questa è una ulteriore opportunità persa. Eppure avevamo lanciato il grido di allarme in una conferenza stampa congiunta segnalando a pochi giorni dalla scadenza del Bando l’assoluta mancanza di progettualità e di condivisione dei progetti esistenti, e che forti criticità erano state sollevate alla presentazione stessa dei progetti considerati “slegati” tra di loro e senza una visione strategica del futuro della città”.

Il consigliere Noto era arrivato addirittura a dichiarare: "È un grido di allarme e quasi di dolore, non c'è progettualità seria che possa far immaginare la Cuneo del futuro. Viviamo giorno per giorno rincorrendo emergenze e bandi che stanno per scadere. Cuneo è capoluogo di provincia. Una volta il territorio aspettava Cuneo per capire come muoversi, oggi è non più così. Cuneo merita di più. C’è il rischio che ci perda la città”.

Le critiche, in città, sono proseguite nei mesi successivi e si sono particolarmente concentrate sul progetto di “riqualificazione” di piazza Europa che prevede la realizzazione di un parcheggio interrato e l’abbattimento di dieci piante ad alto fusto.

Il progetto di riqualificazione di piazza Europa è "assolutamente illegittimo", così come abbiamo evidenziato in un esposto presentato pochi mesi fa: non è periferia, occorre una Variante, c’è consumo di suolo.

Gli altri interventi, poi, non sono da meno.

E’ inutile cercare, adesso, di nascondere una pochezza di intenti e di progettazione che ci auguriamo, per il bene della città e dell’Italia, venga smascherata.

I bravi cittadini cuneesi se ne sono accorti ed hanno creato un Comitato Tutela Piazza Europa che ha fatto emergere in tutta la sua evidenza questa anomalia ed adesso “il Re è nudo”!

Si può fare?

Si deve fare!

Avv. Riccardo Sartoris, presidente Movimento Consumatori Sezione di Cuneo

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