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SERRALUNGA/ Confartigianato Imprese Cuneo presenta il 1° bilancio sociale

ALBA

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Platea gremita nel salone di Fontanafredda a Serralunga d’Alba (Cuneo) per la presentazione del primo Bilancio Sociale di Confartigianato Imprese Cuneo. Tanti i parlamentari e i rappresentanti delle istituzioni, delle altre categorie economiche, delle fondazioni bancarie e molti gli associati e i dipendenti a testimoniare attenzione e partecipazione per l’iniziativa che ha raccontato, attraverso un fil rouge valoriale, il ruolo determinante svolto dall’associazione non soltanto a sostegno delle imprese, ma anche del territorio e della sua comunità.

Nel documento, illustrato dal direttore di Confartigianato Imprese Cuneo Joseph Meineri, dopo una rapida analisi del contesto di riferimento, vengono presentati i vari tasselli del sistema, la sua capillarità territoriale, il suo impegno in ambito sociale, fino ad elencare i numerosi servizi e consulenze attivati a favore del mondo imprenditoriale.

«Un’operazione di massima trasparenza e di confronto che dà lustro all’impegno della Confartigianato e dei suoi associati, imprenditori coraggiosi che, pur nelle difficoltà del periodo, hanno creduto e lottato per il loro lavoro» - ha dichiarato Enrico Costa, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, al quale è toccata l’apertura dell’incontro.

L’europarlamentare Alberto Cirio ha poi sottolineato come il mondo artigiano abbia bisogno di maggiore attenzione da parte delle istituzioni. «In Europa ci sono tante opportunità per sostenere lo sviluppo economico, – ha detto - bisogna imparare a sfruttarle al meglio».

Sul significato della rappresentanza è intervenuto Luca Crosetto, vice presidente vicario di Confartigianato Imprese Cuneo e vice presidente di UEAPME (Unione Europea Artigianato e PMI). «La nostra Associazione, portavoce autorevole del tessuto economico delle PMI, riveste un ruolo primario a livello nazionale e deve essere quindi motivo di orgoglio per gli imprenditori far parte di questa realtà che da oltre 70 anni rappresenta la laboriosità e la genialità del made in Italy”».

A Giuseppe Tardivo, coordinatore del Campus di Management ed Economia dell’Università di Torino – sede di Cuneo è toccato spiegare il perché del Bilancio Sociale. «È il biglietto da visita dell’Associazione, un importante strumento per comunicare non soltanto dei numeri, ma ciò che è stato fatto per valorizzare lo sviluppo del territorio. E la collaborazione con l’Università garantisce maggiore equità e trasparenza».

Dei valori dell’artigianato ha parlato anche Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato nazionale. «La rappresentanza collettiva è un valore aggiunto ed i corpi intermedi sono essenziali per il nostro Paese. – ha detto – Sanno interpretare le peculiarità delle nostre imprese che si possono riassumere in qualità, unicità e tradizione. L’artigianato italiano è stato e continuerà ad essere un elemento chiave dello sviluppo nel futuro».

Sull’innovazione tecnologica a supporto dell’efficienza professionale dell’Associazione è intervenuto Enrico Causero, director Cloud & New Business TeamSystem spa, partner di Confartigianato Cuneo, il quale ha sottolineato l’importanza dei più moderni sistemi informatici a favore dell’operatività aziendale.

Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC ha invece evidenziato come sia importante non soltanto pensare al futuro, ma guardare anche al presente intervenendo nell’immediato per creare sviluppo.

Ha concluso gli interventi Domenico Massimino, presidente territoriale di Confartigianato Imprese Cuneo, affermando che il nostro Paese per crescere ha bisogno dell’artigianato e delle piccole imprese.

«Il mondo artigiano - ha dichiarato - contiene in sé “inventiva” e “passione”, due elementi essenziali sui quali costruire le future dinamiche produttive. Le imprese per essere competitive devono guardare al cambiamento, puntando su una maggiore versatilità operativa. In questa direzione va anche la nostra Associazione, la quale sul valore della rappresentanza ha avviato un processo di autoanalisi per riformulare i suoi obiettivi in un’ottica più moderna di interpretazione delle esigenze degli associati».

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