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"Se il Surrealismo va al museo…": il racconto di un testimone autorevole ad Alba

ALBA

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La mostra "Dal nulla al Sogno. Dada e Surrealismo dalla Collezione del Museo Boijmans Van Beuningen" si avvia alla chiusura che avverrà il 25 febbraio. Sono destinati ad aumentare ancora gli oltre 100 mila visitatori che, ad oggi, hanno raggiunto Alba, in provincia di Cuneo, per ammirare le opere straordinarie di Marcel Duchamp, René Magritte, Salvador Dalì, solo per citare alcuni artisti.

In occasione del finissage della mostra, sabato 23 febbraio alle 21, durante una serata intitolata “Se il Surrealismo va al museo…”, il racconto di un testimone autorevole, Marco Vallora, incontrerà Bernard Blistène, direttore, dal 2013, del Musée National d’Art moderne presso il Centre National d’Art et de Culture Georges Pompidou di Parigi.

In mostra è esposto, proprio dalle collezioni del Pompidou, attraverso il Museo J.L. Lacroix di Grenoble, il dipinto di René Magritte Le bon exemple (1953), che raffigura il collezionista greco Alexander Jolas ritratto da Magritte con impermeabile, ombrello e bombetta, su un fondo rosso in cui sembra fluttuare, accompagnato dall’improbabile didascalia “Personnage assis”.

Studioso dell’opera di Magritte – cui ha dedicato esposizioni e studi – Bernard Blistène è nato nel 1955 e si è formato all’École du Louvre e all’Istituto d’Arte e Archeologia di Parigi. Figlio del cineasta Marcel Blistène, ha conosciuto e frequentato molti importanti artisti surrealisti, dei quali potrà forse fornire, nella serata in Fondazione, oltre alla visione di uno studioso, anche una testimonianza di prima mano.

A partire dagli anni Ottanta, Blistène ha curato al Centre Pompidou importanti retrospettive (Boltanski, Twombly, Warhol); nel 1990 diventa direttore dei Musées de Marseilles, segnando un periodo di vivacità e dinamismo culturale, creando il museo di arte contemporanea cittadino, il museo di arti decorative e il museo di arte africana, oceanica e nativa americana e promuovendo esposizioni che hanno fatto epoca sia per l’approccio multidisciplinare, sia per essere state le prime in Francia dedicate ad artisti come Basquiat o Gordon Matta-Clark.

Nel 1996 ritorna al Centre Pompidou con un incarico direttivo, che lo porterà tra l’altro ad essere guest director del museo Guggenheim di New York. All’inizio degli anni 2000 lo ritroviamo alla guida di mostre importanti, oltre che al Pompidou, al Palais de Tokyo e al Grand Palais. Nel 2008 sarà co-curatore della Biennale di Gerusalemme, per ritornare poi al Museo nazionale d’arte moderna di cui è infine nominato direttore sei anni fa.

Curatore e autore in moltissimi cataloghi di mostre, ha inoltre insegnato arte contemporanea all’École du Louvre dal 1985 al 2005, dove numerosi giovani galleristi, conservatori e critici d’arte si sono appassionati alle sue lezioni.

L’ingresso alle conferenze è libero fino a esaurimento posti. Durante le due serate, la mostra sarà aperta al pubblico a partire dalle 20.

Per informazioni: tel. 0173 295259 - www.fondazioneferrero.it - ufficiostampa@fondazioneferrero.it.

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