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Caramagna, tre spacciatori smascherati dal cane antidroga dei carabinieri "Johni"

SAVIGLIANO

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Riceviamo dai carabinieri di Savigliano (Cuneo) e pubblichiamo: "I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Savigliano, supportati dai militari delle stazioni dipendenti, avendo ricevuto fondate segnalazioni da parte della cittadinanza che in Caramagna Piemonte fosse in atto un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, effettuavano una serie di perquisizioni domiciliari presso le abitazioni di tre soggetti del posto, dove venivano rinvenute e sottoposte a sequestro le seguenti sostanze/materiali:

a carico di un 30 enne, operaio: oltre 55 grammi di Mdma, 53 grammi di cocaina, 4 grammi di hashish, 3 grammi di marjuana, 3,5 grammi di ketamina, una cartuccia cal. 38 special, bilancini di precisione e materiale vario necessario al confezionamento per la successiva vendita al minuto dello stupefacente, la somma di 780 euro, presumibile provento dell’attività delittuosa;

a carico di un 42 enne: una pistola a tamburo Smith & Wesson 357 Magnum completa di quattordici cartucce, Beretta mod 950 B cal. 6.35 completa di cinque cartucce. I primi riscontri hanno consentito di accertare che le armi erano state rubate presso abitazioni di paesi vicini;

a carico di un 35enne: oltre 360 grammi di hashish ed alcuni bilancini di precisione.

Le perquisizioni sono state eseguite con il contributo determinante di una squadra di carabinieri cinofili dell’Aliquota di Volpiano (Torino) ed in particolare con l’impiego del cane antidroga "Johni" che proprio nel giorno dell’operazione era impiegata a Savigliano per altri servizi preordinati da tempo, correlati alla prevenzione dello spaccio ed al consumo di stupefacenti nei pressi degli istituti superiori della città.

I tre soggetti venivano pertanto tratti in arresto in flagranza di reato e associati presso la casa circondariale "Cerialdo" di Cuneo.

Il Gip del tribunale di Cuneo, al termine dell’interrogatorio di garanzia, ha convalidato gli arresti disponendo per due di questi la custodia cautelare in carcere e per l’altro gli arresti domiciliari presso il luogo di residenza".

 

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